Prosiebensat, il calo della pubblicità in Germania pesa sui conti

Un 2024 chiuso con ricavi in crescita, ma margini ancora negativi e in calo. E risultato finale in rosso per 122 milioni, sebbene con perdita limata rispetto all’anno precedente (-134 milioni).

Così Prosiebensat, broadcaster tedesco che ha Mfe come primo azionista con il 29,9% del capitale, si prepara a un 2025 in cui, come riportato in una nota della media company bavarese, punta ad aumentare i ricavi a quota 4 miliardi e a far fronte a un «contesto macroeconomico difficile». E tutto questo al netto del pressing del primo azionista Mediaset, cui vari analisti e osservatori guardano nell’ottica di un possibile affondo per prendere il controllo della società.

Un 2024 tra luci e ombre

Il gruppo ha registrato un fatturato di 3,918 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 3,852 miliardi dell’anno precedente. Tuttavia, l’Ebitda rettificato si è attestato a 557 milioni di euro, segnando un calo rispetto ai 578 milioni del 2023. Questo risultato evidenzia le difficoltà legate alla contrazione del mercato pubblicitario televisivo tradizionale, compensato solo in parte dall’espansione delle piattaforme digitali.

I dividendi

L’indebitamento finanziario netto è sceso del 2% a 1,512 miliardi di euro, mantenendo un leverage ratio di 2,7x, in linea con gli obiettivi aziendali. In questo contesto, il Consiglio di amministrazione ha proposto un dividendo di 5 centesimi di euro per azione, confermado la politica prudente di remunerazione degli azionisti.

La spinta di Joyn e del Commerce

Uno dei principali driver di crescita è stato Joyn, la piattaforma di streaming del gruppo, che ha visto un aumento del 44% degli utenti video mensili e un incremento del 36% nel tempo di visione. Questo ha permesso ai ricavi pubblicitari digitali di mantenere un trend positivo, in netta controtendenza rispetto alla pubblicità televisiva lineare. L’obiettivo dichiarato dal ceo Bert Habets è quello di rendere Joyn la principale piattaforma di streaming finanziata dalla pubblicità nella regione Dach (Germania, Austria, Svizzera), con tassi di crescita a due cifre.