Proteste anti-Sanchez, si indaga su presenza dell’ultradestra
I membri della forza spagnola di ultradestra Revuelta starebbero rivendicando le contestazioni al premier spagnolo Pedro Sanchez a Paiporta, una delle località della Generalitat valenciana più colpite dal disastro naturale Dana. Domenica scorsa il quotidiano spagnolo ElDiario ha pubblicato gli estratti di una chat Whatsapp dove un militante della sigla rivendica l’aggressione verbale e fisica al premier, culminata nell’assalto alla sua auto e la distruzione dei finestrini a bastonate.
«Abbiamo distrutto la loro macchina, ma siamo riusciti a colpirlo solo con un bastone alla schiena» si legge nel testo, pubblicato da un utente a nome della «associazione». Ora le autorità indagano su un’infiltrazione di ambienti neofascisti negli episodi di violenza che hanno costellato la visita istituzionale dello stesso Sanchez insieme ai monarchi Felipe VI e Letizia e del governatore della Comunità valenziana, Carlos Mazòn. Il ministro dell’Interno Fernando Grance Marlaska ha confermato l’identificazione dei responsabili degli assalti, anche se al momento non sono stati effettuati arresti e non si è acclarato il movente politico delle aggressioni. Además, il sindacato di Vox, ha offerto la sua assistenza giuridica a chi si è scagliato contro la vettura di Sanchez.
Il movimento «Revuelta» e le alleanze di Mazón
Revuelta, in italiano Rivolta, è un movimento di estrema destra diventato noto nelle proteste anti-Sanchez dell’autunno 2023 contro la concessione dell’amnistia ai leader catalani che avevano architettato il referendum secessionista del 2017. Su Instagram, dove conta 40mila follower, il movimento sostiene di essere in lotta «contro il mondo moderno» e sponsorizza le sue ultima attività di sostegno alle vittime del disastro valenciano. Il gruppo viene ritenuto vicino a Vox anche se non ci sono prove di un legame diretto, mentre traspaiono alcuni rapporti con formazioni minori dell’ultradestra europea e italiana come «Generazione popolare». Le proteste più generali non hanno risparmiato Carlos Mazón, presidente della Comunità, accusato di aver sottostimato (o non compreso) la portata dell’alluvione che avrebbe devastato il territorio.
Mazón è un’espressione del Partido Popular, la principale forza di centrodestra spagnola, ed è approdato alla guida della comunità nel 2023 in una coalizione insieme a Vox. Il legame con la destra radicale è interrotto nel maggio 2024, ma in precedenza Mazón aveva subìto la pressioni degli alleati e accettato di eliminare la Valencian Emergency Unit: un’unità di emergenza che avrebbe potuto essere impiegata per cataclismi come quello scatenato dall’alluvione. Vox è nota per una linea di ostilità aperta alle politiche ecologiche Ue o di negazione in toto della crisi climatica.
*Questo articolo rientra nel progetto Pulse ed è stato scritto con un contributo del quotidiano El Confidencial
Fonte: Il Sole 24 Ore