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Prysmian alza la cedola, utile in aumento del 38%
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Prysmian punta a un incremento del 22% dell’utile nel 2025, trainata dall’acquisizione di 4,2 miliardi di dollari di Encore Wire. Il produttore di cavi italiano, che sta valutando la possibilità di quotarsi anche a New York (i vertici prevedono di concludere il processo di analisi fra un mese) si aspetta per quest’anno un Ebitda tra 2,25 e 2,35 miliardi di euro e un flusso di cassa positivo fino a 1,05 miliardi di euro. Il gruppo guidato da Massimo Battaini, intanto, alza la cedola e proporrà alla prossima assemblea una remunerazione di 0,80 centesimi, il 14,3% in più rispetto al 2023. Fredda la reazione del mercato, con il titolo colpito dall’onda lunga delle prese di beneficio (dopo il picco di 72 euro raggiunto il mese scorso) che in mattinata perde circa il 6%, tornando sulla soglia dei 60 euro.
Nel dettaglio, Prysmian ha riportato per il 2024 un utile netto pari a 729 milioni di euro, in crescita del 37,8% rispetto ai 529 milioni del 2023. L’adjusted Ebitda nel periodo è aumentato del 18,4% raggiungendo quota 1,927 miliardi (da 1,628 miliardi l’anno prima), con un aumento del margine all’11,3% (da 10,6%). I ricavi di gruppo sono stati pari a 17,02 miliardi, con una crescita organica dello 0,5% tenendo conto dell’acquisizione di Encore Wire. Il consensus degli analisti era per un ebitda adjusted pari a 1,93 miliardi e per ricavi a 16,77 miliardi. Il risultato è stato ottenuto da Transmission (+18,3% di crescita organica) e da Power Grid (+3,1% di crescita organica), che hanno compensato la contrazione di Electrification (-2,8% di crescita organica, principalmente dovuto a Specialties) e di Digital Solutions (-12,6% di crescita organica). Nel quarto trimestre si è registrato un incremento della crescita organica, in aumento del 6,9%. Questo risultato è stato grazie a Transmission (+33,7% di crescita organica) insieme a Power Grid (+7,4% di crescita organica), e Digital Solutions (+6,6% di crescita organica).
«Questi risultati eccezionali sono un’ottima base da cui partire per ottenere nuovi successi – ha commentato il ceo Massimo Battaini -. I driver di mercato alla base del nostro business sono solidi e Prysmian è più che mai ben posizionata per sfruttare appieno le opportunità di crescita profittevole e sostenibile. La struttura finanziaria di Prysmian è solida, con un’eccezionale generazione di cassa, e allo stesso tempo, possiamo migliorare ulteriormente la remunerazione dei nostri azionisti, grazie all’aumento del nostro dividendo per azione. Nel 2024 Prysmian ha effettuato la sua più grande acquisizione, Encore Wire negli Stati Uniti, che ci ha permesso di superare in anticipo i nostri target finanziari di medio termine. Questi risultati sono stati ottenuti anche grazie alla nostra propensione alla leadership, che ci spinge ad innovare e a pensare oltre lo status quo. Oggi Prysmian è un punto di riferimento globale per l’elettrificazione, la sicurezza e la transizione energetica e della digitalizzazione. Grazie all’impegno di tutti i colleghi nel mondo, siamo pronti a condividere i nostri nuovi obiettivi, costruiti su questo track record di successo, il mese prossimo al Capital Markets Day a New York City».
Commentando i risultati durante una conference call con i giornalisti, Battaini ha confermato che l’azienda, nonostante abbia concluso solo da pochi mesi la maxi-acquisizione di Encore Wire, rimane «concentrata, come sempre, sulle opportunità di crescita e sulla crescita organica attraverso operazioni di M&A. La nostra principale area di interesse è il Nord America. Naturalmente, non escludiamo opportunità di business in altre aree, come l’Europa o il Medio Oriente, ma riteniamo che il miglior ritorno sugli investimenti si trovi in Nord America», Eventuali acquisizioni, ha aggiunto il ceo, potrebbero riguardare il settore delle telecomunicazioni o anche altri business. «La logica alla base è quella di integrare il nostro portafoglio con nuove attività. Encore Wire si è allineata perfettamente a questa strategia. Non avevamo un’esposizione significativa nel settore dei cavi in rame per edifici né un’ampia integrazione nel mercato nordamericano. L’acquisizione di Encore Wire è stata quindi un’opportunità. Questo è il tipo di operazioni di M&A che stiamo cercando. Abbiamo ancora margine sufficiente nella nostra posizione finanziaria per sostenere acquisizioni di medie dimensioni. Per un’operazione più grande, invece, dovremo attendere fino al 2027».
Per quanto riguarda la questione dazi, «la situazione è ancoraincerta perché le informazioni cambiano di giorno in giorno. Tuttavia, rimaniamo fiduciosi perché siamo produttori locali sia in Europa che negli Stati Uniti: non importiamo praticamente nulla negli Usa, a parte alcuni cavi dal Messico per il settore della rete elettrica. Inoltre, non esportiamo prodotti dall’Europa agli Stati Uniti senza una valida ragione. Entrambe le regioni sono autosufficienti in termini di produzione e capacità di servire il mercato locale». L’inevitabile aumento di alcune materie prime, com rame e alluminio «impatterà su tutti i player negli Stati Uniti: i dazi saranno probabilmente trasferiti al mercato». Prysmian ha aperto un dialogo con il Governo «per far loro capire che, tassando solo le materie prime e non i cavi finiti, si rischia di favorire l’importazione di cavi a scapito della produzione locale. Ad esempio, alcuni cavi in alluminio per edifici importati dalla Cina potrebbero risultare esenti dai dazi, dando un vantaggio ai produttori esteri rispetto a quelli locali. Questa questione non è ancora chiara nella regolamentazione, e stiamo lavorando per garantire che l’intera filiera delle materie prime e dei prodotti finiti sia trattata equamente. In definitiva, potremmo addirittura trarne vantaggio – ha concluso Battaini – perché se venissero applicati dazi anche ai cavi, avremmo la possibilità di aumentare i nostri prezzi negli Stati Uniti».
Fonte: Il Sole 24 Ore