Puglia, dall’Accordo di coesione risorse per 6,5 miliardi

Puglia, dall’Accordo di coesione risorse per 6,5 miliardi

Ultima regione, anche la Puglia ha il suo Accordo di Coesione con lo sblocco di risorse per 6,5 miliardi tra fondi Fsc (4,588) e Poc (Programma Operativo Complementare) per 1,7, distribuite su 7 priorità: comparto idrico, rifiuti, imprese, politiche abitative, mobilità, salute, welfare. Limati gli ultimi dettagli delle opere da finanziare, il 29 novembre – dopo mesi di schermaglie e accuse reciproche tra Roma e Bari su inadempienze e ritardi – la premier, Giorgia Meloni, e il governatore pugliese, Michele Emiliano, hanno firmato l’accordo nella sede del consiglio regionale. Grande officiante il ministro per la Coesione e gli Affari Ue, Raffaele Fitto, alla sua ultima iniziativa pubblica da ministro, prima delle dimissioni, attese entro il 1° dicembre, cui seguirà l’incarico di commissario e vicepresidente esecutivo della Commissione europea. «Un incarico -ha detto la Premier – che ci deve rendere orgogliosi come italiani».

Fondi per 470 progetti

I fondi finanzieranno quasi 470 progetti strategici e tra i più importanti, con risorse per 70 milioni, vi è «lo spazio-porto di Taranto Grottaglie, la prima infrastruttura nazionale dedicata ai voli orbitali e sub-orbitali, cioè alle missioni spaziali. La Puglia diventa così centrale – ha detto la Premier Meloni – in una delle grandi sfide dei domini geopolitici del futuro: spazio e fondali marini».

Il sostegno alle imprese

La parte più cospicua riguarda, per 1,2 miliardi, il sostegno dell’ecosistema delle imprese: si definisce così tutta la parte degli interventi di chiusura del ciclo di programmazione 2014/2020, con quasi 2.500 imprese in attesa, e si riservano inoltre ulteriori risorse per gli investimenti imprenditoriali futuri, puntando su innovazione, strategie della transizione energetica e digitale, e della decarbonizzazione.

Le risorse per 1,2 miliardi sosterranno dunque la competitività delle attuali e delle nuove specializzazioni produttive, l’innovazione di prodotto e di processo, la collaborazione tra grandi imprese, Pmi e start up innovative.

Ancora in tema: 84,5 milioni sono destinati alla ristrutturazione ed ammodernamento delle aree industriali, ci sarà lo scorrimento della graduatoria per l’Hydrogen Valley in aree dismesse, mentre per le politiche attive del lavoro e formazione vi è una dotazione complessiva di 455 milioni di euro.

Fonte: Il Sole 24 Ore