Punto sul Ddl sicurezza, scontro nella maggioranza e dubbi del Colle
Alta tensione in maggioranza sul ddl sicurezza: FdI, Lega, FI e governo si sono riuniti a Palazzo Chigi per tracciare la rotta che porti ad accogliere i rilievi del Colle, limitando al minimo i tempi necessari alle modifiche e al via libera definitivo. Ma la necessità di una terza, inevitabile, lettura ha indispettito la Lega che ha lanciato il guanto di sfida al Senato: il ddl sicurezza va approvato così com’è in via prioritaria, se si ritiene che si debba “riaprire” il capitolo delle modifiche, sono pronte «ulteriori proposte per rafforzare il sostegno alle forze dell’ordine e per la sicurezza dei cittadini». Una posizione che fa deflagrare i timori che circolavano già da giorni nel partito di Giorgia Meloni: il possibile riaccendersi di scontri interni su un provvedimento bandiera.
All’incontro, convocato dal sottosegretario Alfredo Mantovano, hanno preso parte i ministri della Giustizia Carlo Nordio, dell’Interno Matteo Piantedosi, dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Al tavolo, inoltre, anche il sottosegretario al Viminale, Nicola Molteni, i presidenti delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato, Alberto Balboni e Giulia Bongiorno e i capigruppo di maggioranza a palazzo Madama Lucio Malan (FdI), Maurizio Gasparri (FI) e Massimiliano Romeo (Lega).
La norma per più tutele per le forze dell’ordine
Salvo colpi di scena, dovrebbe restare fuori la norma per le maggiori tutele delle forze dell’ordine – il cosiddetto “scudo” che potrebbe finire eventualmente in un ddl a parte.
Dalle opposizioni 1.300 emendamenti
Il testo è all’esame delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia al Senato, con le opposizioni che hanno presentato 1300 emendamenti. Numero che mal si sposa con l’input ad andare veloci condiviso nel corso della riunione tecnica di maggioranza. La volontà, viene spiegato, sarebbe perciò quella di procedere senza dare mandato al relatore facendo decadere le proposte di modifica presentate in commissione, portando il testo non blindato in Aula e consentendo la presentazione di emendamenti. Riguardo al numero, tuttavia, fonti della Lega fanno sapere che «se si apre a delle modifiche noi presenteremo delle nostre proposte». A stretto giro dovrebbe comunque essere convocata una conferenza dei capigruppo per indicare una data in cui portare il ddl all’esame di Palazzo Madama.
Le ipotesi sulle modifiche
Le modifiche al provvedimento licenziato dalla Camera, anche su input del Colle, interesseranno alcuni aspetti specifici. I punti su cui si interverrà dovrebbero riguardare il carcere per le donne madri con bambini inferiori a un anno; il divieto per i migranti irregolari di acquistare una scheda sim; la resistenza passiva in carcere; i divieti di manifestare contro grandi opere e infrastrutture strategiche; l’impossibilità di cancellare le attenuanti, lasciando solo le aggravanti, in caso di violenze contro la polizia.
Fonte: Il Sole 24 Ore