Quali sono le province più favorevoli alle imprese? Ecco l’indice del “fermento”
● Supportare le agenzie di sviluppo e gli operatori di settore (consulenti e analisti) nell’aiutare imprenditori, manager e, nel complesso, gli ecosistemi, a prosperare grazie ad un set di indicatori comparabili tra province e nel tempo.
«Questo strumento – sottolinea Fernando Alberti – nasce dalla necessità di mappare le caratteristiche peculiari di ciascun territorio italiano in termini di capacità di innovare, dinamicità, e attrattività per talenti e aziende. Non si tratta di una fotografia statica, ma di un’analisi che vuole esprimere quanto le situazioni possano evolvere nel tempo e quanto la competitività non sia un fatto immutabile».
L’elaborazione dell’indice
L’Institute for Entrepreneurship and Competitiveness ha esaminato cinque importanti indici di riferimento a livello internazionale – Gem, Oecd/Iep, Gedi e Redi, e Surge Cities Index – quindi, dall’analisi delle evidenze e «delle ricorrenze di indicatori comuni tra essi, è stato definito un set di cinque dimensioni più adatte a descrivere e analizzare il contesto locale italiano». Nello specifico si tratta di sviluppo delle competenze, tessuto industriale, sviluppo finanziario, innovazione e performance imprenditoriali. A cascata, sono stati poi individuati venti indicatori per giungere «all’analisi e alla comprensione del dinamismo degli ecosistemi imprenditoriali» si legge nel report.
Le prime tre: Milano irraggiungibile
Milano risulta prima con il punteggio massimo 100, avendo ottenuto questa valutazione in tutti gli indicatori tranne uno: 86 in quello relativo alle performance imprenditoriali. «Un ecosistema, quello milanese, che è primo in Italia per il numero di imprese innovative, registrando oltre 1000 startup innovative e più di 250 Pmi innovative» chiarisce la ricerca. «Milano è diventata negli anni anche un polo finanziario per le startup italiane. Determinanti per il piazzamento anche la più alta densità di eventi a livello nazionale a supporto e diffusione della cultura imprenditoriale, le varie comunità online che organizzano eventi di formazione e networking e i numerosi spazi collaborativi presenti in città che offrono programmi di incubazione e accelerazione».
Roma spinta dai finanziamenti alle startup
Roma, al secondo posto, ha ottenuto un punteggio complessivo di 56, frutto dell’84 per le performance imprenditoriali, 62 per il tessuto industriale, 62 per lo sviluppo finanziario, 41 per l’innovazione e 31 per lo sviluppo delle competenze. Particolarmente significativo per il piazzamento della provincia, il ruolo guida nello sviluppo finanziario del Paese, con 35 investimenti early stage in startup registrati nell’ultimo triennio (Roma si trova così in seconda posizione dietro solo a Milano).
Fonte: Il Sole 24 Ore