Qualità della vita dei giovani, il lavoro stabile aiuta il Nord Est. Milano, il nodo affitti
Giovani e qualità della vita: Gorizia interrompe la serie di primi posti dell’Emilia Romagna, affermandosi davanti alle romagnole Ravenna e Forlì Cesena.
La forza della provincia del Nord-Est viene dall’assenza di piazzamenti nella parte bassa della classifica generale e dalla presenza nella top ten in diversi indicatori: con le quinte piazze nell’attrattività per i giovani e nella bassa età media delle donne al primo parto, la settima posizione per frequenza di concerti e l’ottava per il passaggio da rapporti di lavoro meno “garantiti” a contratti a tempo indeterminato.
Quest’ultimo indicatore, di nuova introduzione, vede in testa Milano, così come accade per i nuovi residenti giovani. La provincia del capoluogo lombardo, con il suo 45° posto, è terza fra le grandi aree metropolitane, dietro a Bologna (14ª) e Firenze (33ª), pur essendo penalizzata dall’incidenza del canone di locazione sul reddito medio (qui è 101ª, mentre Roma è addirittura ultima, con gli affitti che si prendono il 67,9% delle retribuzioni).
Canoni meno pesanti, imprenditorialità giovanile (con Vibo Valentia al top), pubblici amministratori più giovani che altrove sono tra le “voci” in cui si mettono in luce i territori del Sud, che però occupano nella grande maggioranza dei casi la parte bassa della graduatoria generale. Ecco un paio di esempi drammatici: a Taranto i giovani laureati non sono nemmeno un terzo di quelli bolognesi, e a Reggio Calabria il tasso di disoccupazione degli under 34 è nove volte più alto di quello registrato a Bolzano.
Fonte: Il Sole 24 Ore