Quando «Eusebio» scriveva a «Charlie»: «Stasera siento mucho la tua mancanza»
A oggi il corpus epistolario montaliano è stato divulgato quasi nella sua interezza: memorabili sono, in particolare, le lettere indirizzate a «Clizia» (Irma Brandeis), a «Trabucco» (Gianfranco Contini) e, ancora, a «Moscerilla-Moschina» (Drusilla Tanzi). Si tratta di un vero e proprio genere altro praticato dal poeta genovese, che non va certo considerato come minore o marginale: le missive di «Eusebio» sono sempre ricche di humor e acrobazie linguistiche sorprendenti, di delicati spunti esistenziali, stilisticamente ineccepibili e addirittura in anticipo rispetto all’opera in versi e in prosa. Il loro valore non è, dunque, puramente documentario. Confermano tale tendenza i biglietti inviati a Carlo Bo e adesso radunati nel volume Caro Charlie, edito da Raffaelli con la curatela, sempre attenta, di Stefano Verdino.
Lettere di Montale a Carlo Bo
«Le lettere di Montale a Carlo Bo – osserva lo studioso nell’introduzione – coprono quarant’anni, dal 1935 al 1975, ma sono principalmente concentrate nei primi anni. Sull’insieme di 35, tra lettere e telegrammi, ben 29 testi riguardano gli anni 1935-42 e sono addirittura 25 concentrati nel triennio 1936-38. Questa asimmetria ha un doppio significato: per prima cosa evidenzia un diverso livello di rapporto e puntualizza nel giro di pochi anni la massima intensità di amicizia ed intimità; secondo aspetto, quel triennio riguarda gli anni più trionfali del fascismo e per Montale drammatici, anche sul piano personale (il tormentato sogno amoroso con Clizia), ma un poco confortati dal quotidiano doppio appuntamento al caffè fiorentino delle Giubbe Rosse, di cui queste lettere – per certi versi – costituiscono il prolungamento scritto».
Fondazione Carlo e Marise Bo
I testi originali sono conservati nell’archivio della Fondazione Carlo e Marise Bo per la Letteratura Europea Moderna e Contemporanea dell’Università di Urbino. Degli autografi dell’ispanista-francesista mandati a Montale non abbiamo traccia perché quest’ultimo era un noto «epistoloclasta» (come racconta lo stesso Bo in un articolo apparso sul Corriere della Sera nel gennaio 1982, Eugenio «era abituato a stracciare le lettere in minutissimi pezzi quando le aveva lette per bruciarle nella tazza del caffè»).Quali sono i temi principali e i più rilevanti aspetti formali del carteggio? Verdino sottolinea a ragione «l’intreccio di eros, politica e inquietudine spirituale» del Montale “errante” che si rivolge con affettuoso piglio all’interlocutore credente. Si susseguono, quindi, commenti al vetriolo di sconcertante attualità («La fidanzata di Silvio è […] migliore del previsto. Gadda è poi andato nelle 5 terre? Visitato Giacomini street […]. Ho pagato ma sono fuggito sine labe. È la 1a volta che mi succede con una professionista e artista. […] E quel laido Frontispizio!!? Capocchini nominato professore all’Accademia, posto fisso con pensione»); racconti del tutto improbabili («Th.Pandolfi gioca alla pelota e ammira i Promessi Sposi. || Figurati che esultanza a Lovanio! Almeno ti convertissi al rito copto! Don’t you see that your God agrees with pallacorda? Love from Eusebius»); il vorticoso code-switching a scopo burlesco, un gergo, un idioletto vivido comune anche alle lettere a Clizia e a Trabucco («Ti prego di non nascondere a Doña Carmen che sus ojos encantadores turbano il mio verano ensolellato y muy triste, e che bajo tierra ne sarò ancora profondamente commosso. Dont there’s nothing to do with her. Ricordami alla dolcissima hermana, doña Laura»); infine, la solita vita al cinque per cento («Qui sono rimasto solo; e cominciano le crudelissime giornate lunghe. Adios, muchacho, y con juicio»). La cosiddetta musa “comica” di Montale non inizia con Satura: è già annidata qui nell’umorismo farsesco e poliglotta delle corrispondenze risalenti agli anni Trenta, tra «calde e non metaforiche lacrime», sardine in salamoia e «lettere scandalose».
Caro Charlie. Eugenio Montale a Carlo Bo, a cura di Stefano Verdino, «Quaderni della Fondazione Carlo e Marise Bo. Collana diretta da Carlo Ossola», Raffaelli Editore, pagg. 156, € 16,00
Fonte: Il Sole 24 Ore