
“Queer” e “Generazione romantica”: un weekend all’insegna del grande cinema
Lee è un americano alla soglia dei cinquant’anni, espatriato a Città del Messico dove passa le sue giornate in solitudine o con altri membri della piccola comunità americana presente in città. L’incontro con il giovane Eugene Allerton, però, lo porta a desiderare di stabilire una connessione decisamente più intima con qualcuno.
Diviso in vari capitoli, il film segue la relazione tra i due attraverso i giorni messicani e il viaggio che compiranno in Sud America alla ricerca dello yage, droga che a Lee interessa moltissimo per le sue proprietà in grado di incrementare la telepatia.
Come già dimostrato in ottimi film come “Suspiria” e “Bones and All”, Guadagnino gioca benissimo con il registro più visionario, sfiorando anche il genere horror in alcuni passaggi e dando vita a un’opera davvero affascinante e di grande intelligenza.
Se al centro c’è il tema del desiderio inespresso, dell’astinenza non soltanto legata alla tossicodipendenza, Guadagnino riesce a declinare tutto questo in una vicenda poetica e capace di essere a suo modo anche molto romantica.
Fonte: Il Sole 24 Ore