Raimondi (Procuratore capo di Trento): «La criminalità già usa l’intelligenza artificiale»
L’occasione che si presenta con l’intelligenza artificiale è ben chiara anche alla criminalità organizzata. «C’è un cambiamento radicale che ha che fare con l’IA, internet, l’uso delle criptovalute: la ’ndrangheta compra bitcoin o altre criptocurrency. Cosa Nostra e soprattutto la ’Ndrangheta l’intelligenza artificiale la usano già». Lo premette in apertura del suo intervento al Festival dell’Economia di Trento: «Il mio – sottolinea il Procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi – è un grido d’aiuto. Perché ci siamo accorti che Cosa Nostra e la ’Ndrangheta, che ha un patrimonio e un assetto finanziario rilevantissimo, usano già l’intelligenza artificiale, hanno i loro superesperti e hanno già le attrezzature».
Intelligenza artificiale basilare per lavorare miliardi di dati
Il tema è quello sul tema “I super calcolatori che stanno cambiando la nostra vita”. E l’appello del Procuratore capo della Repubblica di Trento è a spingere con decisione l’acceleratore sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale per combattere la criminalità organizzata. «L’IA può dare la possibilità di lavorare miliardi di dati per analisi importanti e veloci».
E questo diventa basilare nelle sfide che per le Procure passano attraverso «il contrasto al riciclaggio, il traffico illecito dei rifiuti, l’altro è la frode dei prodotti petroliferi», aggiunge Raimondi ricordando anche «le forme di finanziamento del fanatismo islamico», ma chiosando con un messaggio di ottimismo: «Due anni fa abbiamo fatto un accordo con Cineca, Leonardo e Innova che lavoreranno con l’uso del supercomputer Hpc per l’effettuazione delle indagini preliminari». Quindi «la criminalità ha risorse e si sta muovendo sull’IA, ma noi abbiamo Cineca, Leonardo, eccellenze che possono essere d’aiuto oltre alle forse di polizia migliori del mondo, addestrate negli anni da due palestre: l’antiterrorismo e l’antimafia».
L’artificial intelligence quantistica
Insomma occorre crederci. Come occorre scommettere sugli investimenti sull’IA quantistica, ha aggiunto Roberto Siagri, amministratore delegato di Rotonium, startup di Quantum Computer Deep Tech. E questo perché «con quei calcolatori si potranno fare cose impossibili diversamente». Inutile nascondersi però: il tema è quello degli investimenti. «La battaglia non è ancora persa perché non ci sono applicazioni industriali ad ora. Altri Paesi però sono ben più avanti di noi. La Germania investe 5 miliardi; la Francia oltre 3; Il Regno Unito più di 4 in 5-10 anni». Obbligatorio dunque non perdere questo treno, «perchè dopo il 2030 ci saranno due tipi di impresa: quelle fallite e quelle che faranno uso intensivo di IA e IA quantistica».
Investimenti e continuità
Investimenti sì, ma serve la «continuità, non solo la quantità. Non si deve fare l’errore di cedere a una visione solo di breve o medio termine», aggiunge Barbara Caputo, docente del Politecnico di Torino. E accanto a questo, è inevitabile, c’è da considerare il tema della «formazione. Occorre considerare che si tratta di tecnologie che si muovono velocemente. La didattica frontale non ce la può fare e occorre tutti mettersi in gioco». I ragazzi però devono avere «il ferro, gli strumenti da implementare facendo esperienza concreta. Le infrastrutture pubbliche devono sostenere l’avanzata dell’Ia; c’è bisogno di adeguata formazione e di formazione tecnica».
Fonte: Il Sole 24 Ore