
Rakuten Tv scommette sulle telco per il suo servizio streaming «chiavi in mano»
Mossa strategica di Rakuten Tv che guarda alle telco e al loro rapporto con lo streaming. Durante il Mobile World Congress, Cedric Dufour, ceo di Rakuten Tv – una delle principali piattaforme di streaming in Europa – ha annunciato l’apertura del servizio Enterprise Services anche alle Telco, segnando un nuovo capitolo nell’offerta dell’azienda giapponese.
Un ecosistema di servizi per le Telco
Rakuten TV, storicamente focalizzata sul B2C, ha deciso di ampliare la propria portata offrendo alle telco tre pilastri fondamentali del suo ecosistema: accesso ai contenuti, monetizzazione e tecnologia. «Siamo una piattaforma che opera direttamente nel settore, quindi conosciamo le necessità e le sfide meglio di chiunque altro», ha sottolineato Dufour parlando al Sole 24 Ore.
Il primo pilastro, l’accesso ai contenuti, è particolarmente rilevante per le telco che vogliono arricchire le loro offerte senza dover negoziare singolarmente con gli studi cinematografici. Rakuten TV, infatti, vanta accordi con le principali major di Hollywood e con studi locali, garantendo una libreria vasta e di qualità. Il modello è già stato sperimentato con successo in Spagna, dove Orange ha integrato il catalogo Rakuten Tv nel proprio videoclub.
Il secondo pilastro riguarda la monetizzazione. Rakuten TV, grazie a un team di vendita esperto, ha sviluppato una strategia pubblicitaria basata su connected Tv e streaming. Questo significa che l’azienda non solo vende il proprio inventario pubblicitario, ma è anche in grado di gestire e ottimizzare la monetizzazione per terze parti, comprese le telco.
Infine, il terzo pilastro è la tecnologia. Rakuten TV ha sviluppato internamente l’intera infrastruttura della propria piattaforma, dagli algoritmi di raccomandazione ai sistemi di distribuzione. L’azienda ora offre questa competenza alle telco, consentendo loro di creare canali FAST (Free Ad-Supported Streaming TV) personalizzati o app connected tv completamente integrate nei dispositivi connessi.
Fonte: Il Sole 24 Ore