ReArm Europe, nella mozione di maggioranza si glissa sul riarmo. Opposizione spaccata: sei testi diversi

ReArm Europe, nella mozione di maggioranza si glissa sul riarmo. Opposizione spaccata: sei testi diversi

Sono in discussione alla Camera le mozioni sul piano di riarmo europeo. La maggioranza ha presentato un testo frutto di mediazione, l’opposizione si è presentata divisa con sei documenti diversi.

La mediazione nella maggioranza

Nel centrodestra il punto di partenza della Lega era «la ferma opposizione all’attuazione» a ReArm Europe. L’accordo finale è stato trovato con l’impegno del governo «a proseguire nell’opera di rafforzamento delle capacità di difesa e sicurezza nazionale al fine di garantire, alla luce delle minacce attuali e nel quadro della discussione in atto in ambito europeo in ordine alla difesa europea, la piena efficacia dello strumento militare». Nessun riferimento esplicito al concetto di riarmo. Il documento conferma il sostegno a Kiev e l’obiettivo della pace. In una fase successiva, si impegna il governo a favorire «la costituzione di una forza multinazionale sotto l’egida delle Nazioni Unite». Il governo in Aula ha dato parere favorevole solo a questa mozione, parere contrario ai sei documenti dell’opposizione.

Opposizione spaccata

Tra le mozioni sul piano di riarmo europeo presentate dall’opposizione alla Camera, oltre a quella del M5s che, analogamente ad Avs, chiede esplicitamente di «non proseguire nel sostegno del piano di riarmo europeo ReArm Europe/Readiness 2030», c’è quella del Pd che punta a ”promuovere” una «radicale revisione del piano di riarmo proposto dalla Presidente Von der Leyen» al fine di «assicurare investimenti comuni effettivi non a detrimento delle priorità sociali».

Di contro, Più Europa vuole “sostenere il piano ReArm Europe” e Azione intende «partecipare attivamente, in base al piano ReArm Europe e al programma European Defense/Readiness 2030, al percorso di costruzione di un sistema di difesa europea e di progressiva integrazione politica, industriale e militare tra gli Stati membri». Il documento di Italia viva, infine, mira «a promuovere attivamente in sede europea l’attuazione del piano ReArm Europe e a sostenere l’adozione di una strategia industriale europea della difesa ambiziosa, che favorisca l’integrazione, l’innovazione, la competitività e la riduzione delle dipendenze, anche attraverso un massiccio ricorso agli appalti comuni e al potenziamento di strumenti in essere».

Fonte: Il Sole 24 Ore