Renzi: «In politica non c’è gratitudine, rispetto chi lascia». Ecco cosa succede nel Terzo polo
“Stiamo finalmente facendo i congressi: non possiamo continuare a nominare ministri e deputati senza democrazia interna. Qualche amico che non condivide ha annunciato di lasciare Iv”. Così il leader di Iv Matteo Renzi annuncia nella enews. E aggiunge: “Non chiedo riconoscenza perché so benissimo che la gratitudine non è una categoria della politica, anzi chiedo il massimo rispetto per tutte e tutti quelli che se ne sono andati e se ne andranno e chiedo di accogliere con entusiasmo i nuovi arrivi. Dopo le politiche eravamo 14 parlamentari, ora siamo 15. Avevamo 10 consiglieri regionali, oggi sono 15. Abbiamo raddoppiato gli iscritti”. Il braccio di ferro tra Azione e Italia Viva prosegue inesorabile in vista delle Europee. E a perdere pezzi stavolta è il partito di Matteo Renzi alla vigilia del congresso: la due volte ministra Elena Bonetti annuncia la sua intenzione di dar vita ad un “ticket” con Carlo Calenda uscendo da Italia viva.
Lo strappo di Bonetti e il ticket con Azione
Bonetti spiega di voler “ rilanciare” il Terzo Polo il cui cammino si è interrotto ormai da tempo. E “il rilancio”, spiega, non consiste nel “delimitare uno spazio in cui raccogliere adesioni per le elezioni”, come ’Il Centro’ con il quale Renzi ha annunciato di volersi candidare, “ma nell’ attivare un processo per far incontrare idee e tradizioni diverse”. Nessuna confluenza però in altri partiti precisa: “Non entro in Azione, ma, in ticket con Calenda, con il quale già lavoravo alla federazione tra Italia Viva e Azione, collaboro per la nascita di un nuovo soggetto aggregativo più ampio”. In più, sottolinea, nel suo nuovo percorso politico riavrà come compagne di viaggio Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna “con le quali, nel governo Draghi”, ha “sperimentato un metodo che va ripreso”.
Marattin: rimango in Italia Viva ma basta partiti personali
Chi invece smentisce pubblicamente di voler lasciare Iv per Azione è il deputato Luigi Marattin: “Sì rimango in Italia Viva. C’è una comunità politica in Iv, a cominciare dai 400 ragazzi che erano a Palermo alla scuola di formazione e i tanti militanti che sul territorio lavorano all’oscuro delle luci della ribalta, che non si rassegna al “meno siamo meglio è”. E che non ha paura d’iniziare un percorso nuovo e utile all’Italia, pur senza rinnegare nulla del nostro passato” spiega in un’intervista al Quotidiano nazionale. Ma Marattin dice anche basta ai partiti personali: “Io da tempo sono convinto che il futuro della politica italiana sia abbandonare la stagione dei partiti personali – inaugurata 30 anni fa con FI e divenuta gradualmente “dominante” – per tornare a forze politiche cui ci s’iscrive perché si crede in una visione di società, non solo in una persona. Poi non ho alcun imbarazzo a dire che la “persona” attorno a cui è fondata Iv è di gran lunga la migliore per fiuto e intelligenza politica”.
Il 15 ottobre congresso Iv. Il nuovo libro di Renzi: Palla al centro
Renzi intanto annunia che il 15 ottobre ci sarà il “congresso nazionale con election day come richiesto da alcuni dirigenti di IV dopo l’assemblea di Napoli”. “Capisco le tensioni di alcuni amici ma dopo quattro anni un congresso democratico è doveroso e irrinunciabile. Dalla settimana dopo il congresso girerò per l’Italia anche grazie all’uscita del nuovo libro – che ho finito di scrivere in queste ore – e che si chiamerà Palla al Centro. Così raccontiamo per bene qual è l’idea di questo mitologico Centro” aggiunge Renzi.
Calenda al Pd: no alla piazza, noi lavoriamo in Parlamento
Intanto a chi pensa ci sarà a questo punto un riavvicinamento di Azione al Pd, Calenda manda un messaggio chiaro: “Noi lavoriamo in Parlamento perché siamo forze parlamentari come la Schlein sa molto bene. Andare in piazza per qualsiasi cosa non lo condividiamo né come approccio, né come metodologia”. L’0avviso di Calenda arriva proprio l’indomani dell’annuncio della segretaria Pd alla festa dell’Unità di una mobilitazione in vista di ottobre contro la Finanziaria del governo e i tagli alla sanità. “Noi – dice Calenda – la piattaforma la abbiamo già per usare 10 miliardi sulla sanità, tra cui 2 per rimborsare gli interventi del servizio sanitario nazionale e 8 per rinforzare io personale. La nostra proposta verrà discussa domani a livello tecnico con esponenti del Pd, l’ho già mandata a Giorgia Meloni”.
Fonte: Il Sole 24 Ore