Residenze e gallerie aiutano a promuovere la giovane arte africana

Residenze e gallerie aiutano a promuovere la giovane arte africana

L’interesse per gli artisti africani e della diaspora continua a crescere in particolare per la next gen. Mai come in questi ultimi anni le gallerie di tutto il mondo hanno abbracciato la figurazione nera e i collezionisti hanno sostenuto l’offerta della giovane arte africana. Le case d’asta poi, da qualche anno stanno sperimentando un graduale spostamento della base di acquirenti di arte contemporanea africana da collezionisti principalmente africani a un gruppo più internazionale e diversificato. Tutto questo movimento intorno all’arte africana è anche il riflesso dello sviluppo di un’infrastruttura artistica che, in questi ultimi anni è stata potenziata nel Continente africano attraverso iniziative da parte del settore privato con l’apertura di nuove gallerie, musei, spazi no-profit, fondazioni e anche fiere d’arte come ArtHarare fondata da Richard Mudariki e Aya Koudounaris dedicata all’arte contemporanea dello Zimbabwe che ha avuto la prima edizione lo scorso dicembre e ha presentato online oltre 200 opere d’arte di artisti provenienti dallo Zimbabwe. Non da ultimo anche la recente istituzione del primo premio Yaa Asantewaa Art Prize lanciato da Gallery 1957 dedicato alle artiste del Ghana o della diaspora. Tre i premi in denaro: la vincitrice riceverà 40.000 GHØ (5.800 euro), parteciperà a una residenza oltre ad avere una personale presso Gallery 1957 nel 2021. La seconda e la terza classificata riceveranno rispettivamente 20.000 GHØ (2.900 euro) e 15.000 GHØ (2.200 euro). Le application si chiuderanno il 31 maggio 2021 e le vincitrici saranno annunciate nell’agosto 2021.

Le residenze

Altre iniziative e progetti che aiutano lo sviluppo della scena artistica nei principali e più sviluppati centri per l’arte in Africa sono le residenze aperte in questi anni come BlackRock in Senegal, Noldor in Ghana che rappresentano un pilastro all’interno dell’ecologia dell’arte contemporanea africana per gli artisti emergenti. Chiamato come le rocce vulcaniche che coprono la costa, Black Rock è un programma multidisciplinare di residenza per artisti fondato nel 2019 dall’artista Kehinde Wiley (il pittore noto per il ritratto dell’ex presidente Barack Obama) per sostenere la nuova creatività artistica attraverso lo scambio di esperienze. La residenza riunisce artisti internazionali a Dakar, in Senegal, per soggiorni di 1-3 mesi. Quest’anno sono stati selezionati 16 artisti di nazionalità diverse, con linguaggi che spaziano dalla videoarte alla pittura per abbracciare tutti i media. Ad Accra Noldor Residency è attiva dal 2020, ed è la prima residenza d’artista indipendente del Ghana. Noldor Residency si trova nel Labadi distric di Accra in uno spazio che copre oltre 700 metri quadrati di magazzini abbandonati trasformati in studi d’artista. Fondata da Joseph Awuah-Darko Noldor consiste in un programma annuale di quattro settimane per artisti africani emergenti, oltre a una borsa di studio annuale per un senior e due junior residenti in Africa. Il processo di selezione ha luogo il mese di gennaio di ogni anno con l’obiettivo di lanciare i giovani artisti nel mercato primario in collaborazione con Gallery 1957 ad Accra e Maruani Mercier a Knokke, in Belgio, dove saranno esposte in una personale le opere dei junior fellow di Noldor. Il primo senior fellow, sarà l’artista ghanese Gideon Appah (Ghana, 1987), mentre gli artisti emergenti Abigail Aba Otoo e Joshua Oheneba-Takyi saranno i primi junior fellow. L’iniziativa fa leva sul sostegno finanziario dei donatori che deriva per l’80% da figure internazionali e per il 20% da locali. Il “costo” annuale per sostenere un junior fellow, per esempio, è di 10.000 dollari (inclusi vitto e alloggio; forniture e materiali; spazi per lo studio; PR; e 300 dollari di stipendio mensile per uso personale).
Emmanuel Taku
(Taku Accra, Ghana, 1986) è stato il primo artista che ha concluso le quattro settimane di residenza nel novembre 2020. Una selezione di 10 opere prodotte durante il programma, intitolata «Temple of Blackness – It Takes Two», è stata esposta all’interno di Noldor dal 4 dicembre 2020 al 17 gennaio 2021 e la personale, «The Chosen Few», è stata inaugurata all’inizio di aprile alla Maruani Mercier Gallery di Knokke, in Belgio (3 aprile – 15 maggio 2021).

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Due artisti in ascesa

A credere e sostenere gli artisti emergenti come Emmanuel Taku, la piattaforma Africa First fondata nel 2017 da Serge Tiroche insieme a un programma di residenza. In questi quattro anni African First ha acquistato circa 400 opere di 120 artisti e alcuni di questi hanno già evidenziato un interessante sviluppo della loro carriera artistica. Tra questi Kelechi Nwaneri (Nigeria, 1994), artista autodidatta, in Nigeria ha partecipato a numerose mostre collettive oltre a vincere il concorso annuale di arte visiva dell’ambasciata spagnola nel 2018 ad Abuja. Il lavoro di Nwaneri si concentra su questioni riguardanti la psicologia e i valori sociali.<Ho acquistato le prime due opere di Nwaneri – spiega Serge Tiroche – ad una mostra collettiva organizzata dalla galleria SMO in Nigeria nell’ottobre 2019 per circa 2.000 dollari ciascuna. Tre mesi dopo ho acquistato altre tre opere per circa lo stesso prezzo da Litty Contemporary in Sudafrica. Nel giugno 2020 Kelechi ha iniziato a lavorare con Ebony Curated, a quel punto i prezzi sono più che raddoppiati a circa 5.000 dollari, ma ho comprato altre due opere. Sono appena tornato da Art Dubai dove ho acquistato l’ottava opera di Kelechi per l’Africa First Collection da Akka Project (Dubai, Venezia) dove ha completato una residenza lo scorso dicembre. L’attuale mostra di Kelechi con la galleria Kristin Hjellegjerde è in corso fino al 24 aprile con tutte le opere già vendute a 12.000 dollari, l’agenda di Kelechi è piuttosto impegnata con due nuove personali previste nei prossimi 9 mesi> conclude Tiroche.

Wonder Buhle (Sudafrica, 1989), altro artista presente nella collezione Africa First realizza ritratti che considerano le relazioni intergenerazionali nelle comunità zulu contemporanee. Comune a tutti i suoi dipinti è uno sfondo semplice e monocolore e il motivo dei fiori a forma di stelle fa riferimento a un particolare fiore in Sudafrica che, quando viene bruciato, è un mezzo per comunicare con gli antenati. Scoperto da Tiroche su Instagram il collezionista ha quatto opere in collezione: due acquistate nel giugno 2020 per 3.000 dollari ciascuna, una di medie dimensioni acquistata nell’ottobre per 7.000 dollari e l’ultima a dicembre per 30mila dollari. Si tratta dell’opera «Angihluphekile. Angixakekile» realizzata per la mostra «Comfort» presso la galleria BKhz. L’artista ha già avuto tre passaggi in asta da Philips: nell’ottobre 2020 nell’asta 20th Century & Contemporary Day Sale a Londra l’opera un acrilico su tela, «Inkomo iyashayelwa ubisi lwayo» del 2020 è stata venduta per 12.600 sterline (stima 3-5.000), mentre nell’asta «New Now» a New York del 3 marzo scorso l’opera «Umnqobi II», 2020 è stata battuta per 23.940 dollari circa tre volte la stima massima (6-8.000 dollari). Un’opera del 2021 «This is for where I am from» è stata venduta sempre da Phillips a Londra nell’asta benefica Whitechapel Gallery Art Icon (online dal 15 al 23 marzo 2021): non è stato indicato il prezzo ma solo la stima compresa tra 8mila e 12mila sterline. Il 20 aprile prossimo Sotheby’s HK metterà all’asta l’opera di medie dimensioni «Untitled», 2020 stimata prudenzialmente a 60-80.000 HKD (6-8.000 euro). Nessuna sorpresa se l’opera fosse venduta a diverse volte la stima.

Fonte: Il Sole 24 Ore