Retate contro gli immigrati per l’esordio di Trump

Retate contro gli immigrati per l’esordio di Trump

Nome in codice: “Operation Safeguard”, operazione salvaguardia. Obiettivo: Chicago. Donald Trump ha preparato i piani per inaugurare a tambur battente la sua agenda politica all’indomani della cerimonia di insediamento, domani, alla Casa Bianca nei panni di 47° presidente. E come promesso la sua America First comincia con un’offensiva contro l’immigrazione, per mettere in atto «la più grande espulsione di massa nella storia»: le prime retate della missione “Salvaguardia” sono in programma da martedì nella grande metropoli del Midwest, roccaforte dell’opposizione democratica, e dureranno almeno fino al lunedì successivo. Chicago, insomma, diventerà la vetrina del crackdown.

Non è questa la sola mossa a sorpresa di Trump in vista dell’ingresso nello Studio Ovale da leader trasformatore. Ha fatto decollare una nuova criptovaluta meme, $Trump, che sulla carta in 24 ore si è impennata dal nulla a un valore di oltre 30 miliardi di dollari. L’80% di $Trump è in tasca ad una affiliata della Trump Organization, la Cic Digital. Se simili divise sono volatili e ideate più per spettacolo che utilizzo, il varo della «ufficiale Trump meme», politicamente, è il segno della determinazione del presidente eletto nel voltare pagina: ha promesso di diventare il “presidente Cripto” e sta approntando ordini esecutivi per la deregulation del settore. Potrebbe designare le criptovalute come priorità nazionale e, se ascolterà i lobbisti, forse promuovere una inedita quanto rischiosa riserva strategica in valute digitali. Venerdì, di sicuro, ha già tenuto un Crypto Ball, dedicato a protagonisti e donatori.

Il ricevimento è stato tra i grandi appuntamenti senza impedimenti nel conto alla rovescia verso l’inaugurazione di domani. Un’improvvisa ondata di gelo a Washington ha gettato nello scompiglio gran parte del cerimoniale: Trump ha deciso, con temperature previste ampiamente sotto lo zero nella capitale, che giuramento e discorso alla nazione avverranno all’interno di Capitol Hill, nella più intima e protetta rotonda del Congresso, anziché sul tradizionale palco eretto davanti al parco del National Mall. È la prima volta da 40 anni che il maltempo spinge a ripensamenti del protocollo. Per il bagno di folla ci sarà lo stadio Capitol One Arena, poco distante, dove Trump si recherà dopo la cerimonia e un rally della vittoria è già in programma questa sera.

Ma se la kermesse appare ridimensionata, le priorità restano indiscusse, immigrazione su tutte sul piano interno. Confortate da sondaggi che mostrano come le sue proposte, ispirate al nazionalismo Maga e a minor sensibilità internazionale, siano oggi più popolari dello stesso Trump. Il New York Times e Ipsos hanno rilevato che il 55% degli americani auspica cacciate dei migranti illegali, stimati in oltre 11 milioni e spesso da anni nel Paese.

Non è la sola priorità a far breccia nell’opinione pubblica: il 46% degli interpellati chiede maggiori e generalizzati dazi protettitivi sull’import. Una maggioranza critica come eccessivi gli aiuti all’Ucraina. E trovano eco anche temi sociali e culturali cari ai conservatori, quali stringenti limiti a terapie mediche nell’identità di genere.

Fonte: Il Sole 24 Ore