Ricavi dell’industria frenati dal calo dei prezzi. Lo scatto della cosmesi

Ad esempio nel sistema-moda, che vede ricavi reali in riduzione dell’8,5%, per via della debolezza della domanda nazionale ma anche di quella estera, frenata ben visibile in termini distrettuali ad esempio nella riduzione dell’export del primo trimestre della pelletteria made in Firenze, in frenata di oltre il 23% nel primo trimestre 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, peggior distretto nazionale in termini di riduzione delle vendite in valore assoluto.

Se il presente della manifattura è in bilico, attorno alla parità, segnali di incertezza arrivano anche dagli indicatori prospettici, che al momento forniscono indicazioni contrastanti sull’evoluzione dei prossimi mesi, con la fiducia delle imprese manifatturiere in retromarcia: per trovare un dato peggiore si deve tornare a novembre 2020. I consumi nazionali sono invece attesi in ripresa moderata nel secondo semestre, per effetto di un progressivo rientro dell’inflazione ma anche della forza del mercato del lavoro, che tende a favorire il recupero del potere d’acquisto.

Capacità di spesa che potrà trovare margini aggiuntivi anche per effetto della discesa dei tassi di interesse, che dal lato delle imprese tenderà ad aumentare le decisioni di investimento delle imprese in beni strumentali, ambito che peraltro potrà ricevere una spinta importante dalla definizione (infine) delle regole operative delle incentivazioni di Transizione 5.0.

Scenario di incertezza che resta evidente comunque anche allargando lo sguardo al di fuori dei nostri confini. L’export di beni manufatti finora offre segnali di tenuta, con una crescita del 2% tra gennaio e aprile a prezzi costanti, grazie in particolare alla spinta degli Stati Uniti.

Lo scenario della seconda metà dell’anno – sottolineano gli analisti nella newsletter – resta però costellato di rischi al ribasso sulla crescita. Rischi legati al persistere di tensioni geopolitiche ma più in generale al clima di incertezza che caratterizza il ciclo economico mondiale, partendo da Stati Uniti e Cina.

Fonte: Il Sole 24 Ore