Riciclaggio, Monaco vicino all’uscita dalla lista grigia
Per il Principato di Monaco si avvicina l’uscita dalla lista grigia del Gafi (Gruppo di azione finanziaria internazionale). Il rapporto pubblicato ieri pomeriggio da Moneyval – l’organo di monitoraggio permanente del Consiglio d’Europa che valuta la conformità agli standard internazionali per contrastare il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo – sottolinea che il Principato, durante due anni (di tre) di questo quinto ciclo di valutazione ha «migliorato le misure» di prevenzione e contrasto «dimostrando progressi significativi nel livello di conformità con gli standard».
Standard antiriciclaggio migliorati
In particolare, nel lungo rapporto di Moneyval si rileva che la piazza finanziaria del Midi francese ha migliorato la normativa in materia di confische e misure provvisorie, ha provveduto ad adeguare le sanzioni finanziarie mirate, a sottoporre ad adeguati controlli le organizzazioni senza scopo di lucro e le persone politicamente esposte. Miglioramenti sensibili, e cioè conformità agli standard, anche per le misure relative a imprese e professioni non finanziarie, nella compliance per la trasparenza e titolarità effettiva delle persone giuridiche, per la trasparenza e titolarità effettiva degli enti giuridici, nella implementazione della Regolamentazione e supervisione degli istituti finanziari e nell’enforcement dei poteri delle autorità di vigilanza. Ancora, apprezzabili miglioramenti nella regolamentazione e supervisione di imprese e professioni non finanziarie e anche per ciò che riguarda i «poteri delle autorità di contrasto e investigative», l’inasprimento delle sanzioni amministrative e penali, e infine per quanto riguarda l’assistenza giudiziaria reciproca.
Gli esami per la riammissione del Principato nell’area «no sanctions» del Gafi non sono ancora terminati – ci sarà un prossimo ciclo di valutazione semestrale – ma i rating ottenuti sin qui dovrebbero consentire il rientro dal purgatorio della lista grigia in tempi piuttosto ristretti.
La retrocessione di giugno in lista grigia
Monaco era stata retrocesso la scorsa estate durante la plenaria di Singapore del Gafi, accompagnando il Venezuela nella grey list antiriciclaggio proprio mentre ne uscivano contestualmente Giamaica e Turchia.
Retrocessione che per gli operatori comporta “inconvenienti” non secondari: se il cliente proviene da un Paese compreso nelle liste Gafi o se l’oggetto dell’operazione ha tali Paesi come aree geografiche di destinazione, servono informazioni aggiuntive sul cliente e sul titolare effettivo, sullo scopo e sulla natura del rapporto, intensificando l’applicazione delle procedure finalizzate a garantire il controllo costante del rapporto continuativo o della prestazione professionale. Difficoltà si riscontrano anche nei circuiti di pagamento e, in generale, nelle transazioni, che seguono percorsi e tracciamenti più articolati.
Fonte: Il Sole 24 Ore