Rinnovabili, in Sardegna le aree idonee sono l’1% per legge: cosa succede ora
La Sardegna ha la sua mappa con le aree idonee per l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili: comprenderà circa l’1% del territorio. Il Consiglio regionale ha approvato il Dl 45 (Disposizioni per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili). È un atto che chiude un percorso iniziato qualche tempo fa, con una serie di ricorsi per la richiesta di connessioni a Terna e poi con le mobilitazioni generali.
«Siamo la prima regione d’Italia ad approvare una legge sulle aree idonee con circa 3 mesi di anticipo rispetto alla nuova scadenza prevista dal governo», ha commentato subito dopo la votazione la presidente della Regione Alessandra Todde: «La Sardegna, da tempo considerata un fanalino di coda, oggi diventa un modello di tutela e pianificazione del territorio per le altre regioni italiane. Quando siamo arrivati al governo della Sardegna, abbiamo trovato un territorio spaventato e abbiamo respirato la preoccupazione dei sardi rispetto alle speculazione energetica». Quindi la ricostruzione di un percorso che si è concluso con 35 voti a favore e 14 contrari. La legge, di fatto, cancella anche la moratoria dello scorso luglio con cui si sospendevano tutti i progetti per cui non erano ancora stati avviati i cantieri.
700 milioni per sviluppo energetico
«Con questa legge, non solo decliniamo i criteri che rendono un’area idonea o non idonea all’installazione di impianti rinnovabili, ma stanziamo, da qui al 2030, circa 700 milioni di euro per comunità energetiche, impianti fotovoltaici, accumuli di energia elettrica per autoconsumo, con incentivi – anche a fondo perduto – destinati a cittadini, Comuni, imprese, privati ed enti regionali e comunità energetiche», ha proseguito la presidente.
Tutti gli impianti, sia quelli nuovi che quelli in corso di autorizzazione, potranno essere realizzati solo se ricadenti nelle aree idonee.
«Questa per noi è una sfida trasformativa che ferma la speculazione e blocca il consumo selvaggio di suolo. Abbiamo l’ulteriore obiettivo di tagliare i costi delle bollette per i sardi», ha aggiunto Todde. Per l’assessore dell’Industria Emanuele Cani, che rimarca il fatto che «la Sardegna è la prima Regione ad aver individuato le aree idonee», ora si apre la nuova fase con la «definizione del piano energetico regionale e la costituzione dell’agenzia energetica regionale. Critiche dall’opposizione del Centrodestra che nei giorni scorsi aveva iniziato un percorso ostruzionistico con migliaia di emendamenti. Per il Capogruppo di Fdi Paolo Truzzu il via libera è arrivato per il «senso di responsabilità dell’opposizione che ha aperto perché la maggioranza era disperata».
Fonte: Il Sole 24 Ore