Risparmio e autonomia per il baby suv Bayon alimentato con il Gpl
Prezzo della benzina alle stelle? Scarsità di colonnine di ricarica? Scomparsa dei motori diesel abbinati alle auto compatte? Una soluzione a questa serie di problematiche arriva dalla Hyundai Bayon Gpl, suv compatto lungo poco più di quattro metri (4,18 m per la precisione) spinto dalla motorizzazione 1.2 litri abbinato all’impianto Gpl prodotto e installato dallo specialista italiano Brc.
La differenza rispetto alla concorrenza è che l’impianto rientra nella garanzia di 5 anni o 100milakm della vettura, dicendo così addio a possibili ansie legate all’affidabilità della vettura. Provata tra le affascinanti strade che costeggiano i vigneti in Franciacorta, la Bayon piace per la sostanza che mette sul piatto. Senza entrare nel merito dell’estetica, caratterizzata da linee fin troppo marcate, il suv coreano si fa apprezzare per la buona dotazione di bordo a partire dal grande schermo centrale touch da dove gestire il sistema d’infotainment compatibile con Apple CarPlay e Android Auto. Promosso anche lo spazio a bordo, a partire dal baule da quasi 400 litri nonostante la presenza delle bombole.
Il vero punto di forza arriva dalla prova su strada, non tanto dalle prestazioni assicurate (ma più che soddisfacenti nel complesso) ma sul fronte costi di gestione e autonomia. Facendo il pieno ad entrambi i serbatoi si percorrono circa 1.300 km e con il solo Gpl si spendono circa 40 euro per percorrere oltre 650 km.
Passando ai prezzi il listino parte da oltre 20mila euro per l’allestimento XTech (250 euro in più rispetto al benzina tradizionale) e sfiora i 22mila euro per la completa versione XLine protagonista della nostra prova. Da segnalare l’utilizzo anche da parte dei neopatentati.
Fonte: Il Sole 24 Ore