Rispunta il marchio Alitalia: ecco dove e quando potrebbe essere utilizzato da Ita-Lufthansa
Tenuto nei cassetti da oltre tre anni, il marchio Alitalia potrebbe tornare in auge. Il brand storico della compagnia di bandiera che per oltre 60 anni ha trasportato nel nostro Paese passeggeri provenienti da tutti i continenti ha una carta vincente: è molto conosciuto all’estero. E proprio questo potrebbe essere l’elemento chiave che potrebbe spingere i vertici di Ita Airways a far tornare in vita il marchio tricolore tenuto finora in stand by.
Il Ceo Eberhart: vogliamo raggiungere il breakeven per rilanciare il brand
La suggestione è tornata attuale dopo che nella prima conferenza stampa tenuta in seguito all’ingresso di Lufthansa nel capitale di Ita Airways, il Ceo Joerg Eberhart ha risposto ad una domanda di un giornalista: « Credo che il marchio Alitalia abbia un valore alto, ha un potenziale, ma prima di riavviarlo vorremmo raggiungere il breakeven per rilanciarlo in modo migliore», ha detto il manager tedesco precisando comunque che «ancora non ci sono dettagli, vediamo come vanno i prossimi mesi ma l’idea c’è di usufruire del potenziale di questo marchio». Il brand di Alitalia potrebbe dunque risuscitare senza toccare la livrea di Ita che «fino a nuovo ordine rimarrà così. È stata appena cambiata quindi ricambiare di nuovo secondo noi non ha senso. Si potrà forse ragionare a un certo punto sulla presenza del marchio Alitalia, ma non posso dire ora quando e come».
I tempi? Secondo le previsioni dei vertici di Ita già quest’anno si potrebbe raggiungere il breakeven, se non addirittura un utile, ma il 2025 è anche considerato un anno “eccezionale” per i grandi afflussi di turisti attesi in occasione del Giubileo, dunque il dossier Alitalia potrebbe essere affrontato tra il 2025 e il 2026
Il marchio acquistato da Ita vale 90 milioni
Il marchio Alitalia, è stato acquisito dai vertici di Ita Airways a ottobre del 2021 per 90 milioni di euro dai commissari dell’ex compagnia di bandiera, poi ha conosciuto una progressiva diminuzione di valore: alla fine del 2022 il brand era valutato 83 milioni di euro, con una perdita di circa 7 milioni di euro rispetto all’anno precedente. Più che per un utilizzo, l’acquisto fu motivato dal fatto che si voleva evitare che una compagnia concorrente potesse acquisire il marchio per utilizzarlo nei collegamenti da e per l’Italia. Poi, con il miglioramento dei conti di Ita Airways, tutti gli asset si sono rivalutati, compreso il marchio che è quotato nuovamente 90 milioni di euro. Sugli aerei di Ita Airways è comparsa la scritta inspired by Alitalia, la compagnia ha spiegato di aver deciso di «valorizzare un brand che ha fatto volare in tutto il mondo lo stile, la cultura, l’ospitalità e la bellezza del Bel Paese». Dunque da parte della stessa Ita si sottolinea il «patrimonio storico, immateriale e inestimabile di un brand che è riconosciuto a livello internazionale come un’icona nel mondo dell’aviazione civile e portatore di valori rappresentativi dell’italianità tra quali l’accoglienza e l’ospitalità». Ma dietro questa scelta c’è anche la volontà di utilizzare il brand affinché possa mantenere un valore economico, che finirebbbe per perdere se restasse impresso solo nella memoria.
Arrigo: è un marchio utilizzabile come prodotto di nicchia legato alla qualità
Sulla possibilità di riutilizzare il marchio Alitalia abbiamo sentito il professor Ugo Arrigo (Economia Politica e Finanza Pubblica presso l’Università di Milano Bicocca): «Per il viaggiatore italiano, in quanto contribuente, il marchio Alitalia ha una relativa attrattività perché è legato ai soldi che sono stati bruciati nei decenni: 25 miliardi dal 2000. Mentre all’estero questo marchio è prestigioso, negli anni 60 la compagnia era famosa per la qualità dei servizi, i divi americani venivano in Italia, i cibi serviti a bordo erano assai apprezzati. In sostanza il marchio era legato allo stile italiano negli anni 60, il prestigio del vettore era legato al prestigio del Paese. Poi con la crisi petrolifera del 1973 è iniziato il declino». Fu allora che i piloti declinarono l’acronimo Alitalia in “Always late in taking offs and late in arrivals” (sempre in ritardo nei decolli e negli arrivi) .
Fonte: Il Sole 24 Ore