Rivoluzione Jaguar, il nuovo corso elettrico inizia con la concept car Type 00
Tanti aggettivi, frasi a effetto che lasciano il tempo che trovano in un trionfo del marketing, ingegneria non pervenuta, ma un design che non passa inosservato con molte idee inedite e altamente innovative. Anzi, la Jaguar Type 00 “vision concept” è forse una delle show car più interessanti degli ultimi tempi. E anche se il bello è soggettivo: non si può dire che questa scultura su ruote non sia bellissima con i suoi, a tratti eccessivi, richiami art déco e materiali mai visti prima su un’automobile. Qualcosa di nuovo, anche nella scelta cromatica (Rhodon Rose. rosa opaco satinato), in un panorama di auto elettriche stilisticamente noiose come l’ultima generazione dell’iPhone.
Definita dalla casa come “manifestazione fisica” (termine figo che non vuol dire molto, ma fa tanto glamour e modern luxury) rappresenta il discusso, e discutibile, nuovo corso stilistico (anzi creativo come i vertici lo definiscono, come se l’ingegneria e la tecnica siano brutte cose da cancellare) della marca inglese balzato agli onori della cronaca e delle critiche. Un’improvvisa ondata di visibilità (anche se negativa fa bene sempre ad un brand appannato) è infatti arrivata addosso a Jaguar per il radicale, a tratti sconvolgente, rebranding annunciato due settimane fa: loghi nuovi, lettering inedito e iconico giaguaro Leaper che viene nascosto nella soffitta di un pittogramma e una mostrina in ottone, un dettaglio degli interni come se fosse la foto in bianco e nero da tenere nel cassetto dei ricordi.
Jaguar, il cambio di immagine e il rebranding
Un passo indietro: Jaguar a metà novembre ha fatto vedere, sotto rigoroso embargo, a pochissimi e ultra selezionati giornalisti (Il Sole 24 Ore era presente) e membri dei media sia la nuova immagine visuale e di marca, sia la concept car nella sede di Gaydon lontana da occhi indiscreti. Show car che è stata poi svelata il 2 dicembre alla Miami Art Week, manifestazione decisamente altoculturale, molto cool ma molto lontana dalla liturgia automobilistica. E proprio questa dichiarata distanza dal mondo dell’auto, per spingersi idealmente nel posizionamento di marketing verso il vacuo pianeta del lusso e dei brand di moda (tra l’altro in forte crisi) ha suscitato le critiche sul ruolo di Jag nell’industria auto.
Non ha caso la nostra prima nostra domanda all’amministratore delegato Rawdon Glover casa è stata: «Siete consci di essere un produttore di automobili e non un creatore di oggetti di lusso, borsette scarpe e cinture?». La risposta è stata quasi confortante: “Ora stiamo rimettendo in linea il posizionamento di marketing, ma, e per noi la tecnologia è fondamentale e lo si vede dal prototipo di GT a quattro porte elettrica che stiamo testando in questi in giorni in vista del lancio l’anno».
Del resto la mossa in due fasi di Jaguar, criticata giorni dopo, quando la casa ha diffuso le immagini e i video, persino da Elon Musk (ma fate a automobili? Ha chiesto il divino “doge” su X) è criticabile anche per la tempistica. Prima ha svelato al pubblico l’identità di marca (loghi e simboli), poi espone la concept car (anche in un azzurro opaco denominato New York Blue che fa contrasto con il rosa ribattezzato Miami Rose in onore della città della Florida). Il tutto, con pochissimi dettagli tecnici, ha però sapore di supremazia della cornice sul quadro. L’automobile passa in secondo piano rispetto agli slogan di marketing che danno il senso di un cambio radicale, di una nuova fase, dove l’antica Jaguar non c’è più e non ritornerà proiettata in un difficile futuro solo elettrico.
Fonte: Il Sole 24 Ore