Rocco Forte House, un nuovo concetto di ospitalità di lusso
Chi non si è mai sentito rimproverare dai genitori: «Questa casa non è un albergo»? Ebbene, a quanto pare gli alberghi stanno vendicando generazioni di figli opportunisti girando la solita solfa a motto della nuova accoglienza, sbandierando invece che, sì, «Questa casa è un albergo». Si può entrare e uscire a propria convenienza senza giustificarsi con la famiglia, trovando sempre la porta aperta, volti sorridenti, atmosfere residenziali. C’è stato un vero cambio di scena nel settore. Negli ultimi due anni, solo a Milano, hanno aperto Casa Baglioni, Casa Brera, Casa Brivio e, lo scorso settembre, Rocco Forte House, che interpreta al meglio il concetto perché è in effetti un piccolo condominio signorile con 11 appartamenti, mentre l’hotel vero e proprio – The Carlton, sempre del gruppo italo-londinese – dovrebbe aprire entro il 2025.
Nella zona chic del capoluogo meneghino
Rocco Forte House è nella zona più chic della città: in via Manzoni (al 46), angolo via della Spiga, sul confine del Quadrilatero della Moda, il quartiere dello shopping dove gli affitti costano più di Fifth Avenue a New York! Il palazzo è nello stile delle case signorili milanesi di fine Ottocento. Per entrare si citofona, il check in si fa seduti sul divano in casa. Non è difficile mettersi subito a proprio agio in questi spazi luminosi e dai soffitti alti, tutti diversi ma arredati con gusto classico (l’interior design è di Paolo Moschino in collaborazione con Olga Polizzi, sorella di Sir Rocco). Colori tenui, sofà avvolgenti, ma anche libri, soprammobili, quadri alle pareti, tv XXL da relax di fine giornata con le pantofole (morbide, fornite). Un servizio di piatti, bicchieri e calici, tovaglie di lino bianco. Di diverso c’è anche la cucina, perché qui puoi anche preparare una cena, invitare gli amici, prenotare un delivery con una tavola propriamente apparecchiata. Se non ti va di fare la spesa, pensano loro a riempirti il frigo con la tua lista. La base è in dotazione: spaghetti, salsa di pomodoro, olio (di super qualità scelti dallo chef del gruppo Fulvio Pierangelini). Se poi preferisci uscire, puoi farti suggerire un ristorante in zona: il bistrot di Ralph Lauren è sempre una buona idea, e ci arrivi passeggiando nelle strade del centro che la sera si placano.
I servizi a domicilio
Come in qualunque hotel non devi occuparti delle routine. La colazione arriva all’ora che preferisci dalla caffetteria Marchesi, una di quelle dove i milanesi si mettono in fila per cappuccino e brioche. E non devi occuparti delle pulizie, anche quelle concordate per l’ora che fa comodo. Insomma il concetto un po’ casa e un po’ albergo sembra essere una formula vincente della nuova ospitalità, perché meno alienante, soprattutto per soggiorni lunghi. Ma non si esaurisce dietro la porta di casa. Nella zona reception, arredata come il salotto di una casa elegante, con opere d’arte, libri d’arte e oggetti ricercati, c’è sempre qualcuno, e nella cucina con angoli conviviali c’è sempre qualcosa di pronto per una piccola merenda e per una bevanda self service. Lo staff aiuta anche a orientarsi nel quartiere, organizzando visite ai musei dei dintorni (in due minuti a piedi si arriva al Poldi Pezzoli, alle Gallerie d’Italia e alla Scala) ma anche un giro tra i negozi con il personal shopper o una degustazione privata di profumi da Campo Marzio, nella porta accanto. All’interno c’è già una palestra attrezzata, ma il gioiello del posto sarà la terrazza all’ultimo piano, un ulteriore spazio di relax e bellezza con vista sul quello scorcio storico con l’Arco di Porta Nuova e i tipici tram gialli sferraglianti e su tutta la città.
Fonte: Il Sole 24 Ore