Roma chiude il buco Tari: scoperti 318mila tra evasori totali e morosi
Chiedere è lecito, rispondere è cortesia. Ma se in gioco ci sono le tasse, le regole del Galateo a un certo punto devono cedere il passo a quelle fiscali. Che prevedono accertamenti, e riscossioni anche con mezzi coercitivi: a patto di essere in grado di fare entrambi.
Nella sua lotta all’evasione della tariffa rifiuti il Comune di Roma Capitale ha utilizzato per intero il mix di buone maniere e maniere forti. E i risultati cominciano a farsi vedere in modo consistente nei dati di bilancio: prospettando, se ne dovrebbe avere conferma a breve, anche una riduzione della tariffa. I calcoli sono in corso, in vista della Giunta capitolina che domani dovrebbe approvare lo schema di delibera; l’ipotesi è di un taglio medio intorno al 2% quest’anno per riassorbire il ritocco deciso 12 mesi fa, e poi più profondo se i numeri continueranno ad alimentare questa prospettiva.
Le cifre dell’emersione
Perché nei bilanci i numeri comandano. E quelli messi in fila dalla serie storica dei conti ufficiali di Roma mostrano a un tempo la gravità della condizione iniziale, e la profondità della cura.
Qualche cifra, allora: nel 2021 il Campidoglio alla voce incassi da tariffa rifiuti registrava 419,5 milioni, mentre il 2024 si è chiuso a quota 642,8 milioni, il 53% in più rispetto a tre anni prima. L’impennata non si spiega con una corsa delle tariffe, che hanno invece ovviamente vissuto dinamiche assai più tranquille. Ma con la lotta all’evasione, anch’essa fotografata da numeri eloquenti: nella sua battaglia al sommerso il Comune guidato dall’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha fatto emergere 140mila evasori totali, cioè persone, negozi o aziende che nemmeno comparivano nelle banche dati Tari, e 218mila morosi, vale a dire contribuenti che si erano disinteressati di un versamento però ufficialmente previsto e notificato. Sono numeri enormi anche per il Comune più grande d’Italia. Perché a Roma tra case, uffici, negozi e imprese a dover pagare la Tari sono circa 1,5 milioni di soggetti: quindi, in pratica, i 358mila fra evasori totali e morosi rappresentano il 24% delle utenze della città.
Le risorse arrivate
In linea con le dimensioni del fenomeno sono quelle dei risultati finanziari: gli accertamenti agli evasori totali hanno cumulato 297 milioni, e quelli sui morosi sono arrivati a 207 milioni (le cifre riguardano ovviamente più annualità). Una rete a maglie così strette ha alimentato anche un fitto contenzioso, fisiologico in Italia come sa bene qualunque amministratore locale provi a premere sull’antievasione (due anni fa a Napoli, ad esempio, i modelli di ricorso di qualche associazione di consumatori hanno addirittura preceduto l’approvazione del piano in Giunta). Ma le battaglie di carta bollata hanno fatto cadere solo il 5% degli atti.
Fonte: Il Sole 24 Ore