Roma, sufficienza per tutti i servizi pubblici tranne i rifiuti: restano la nota dolente

Roma, sufficienza per tutti i servizi pubblici tranne i rifiuti: restano la nota dolente

Migliora, anche se resta appena sopra la sufficienza, la qualità della vita percepita dai romani: il voto medio assegnato dai cittadini (il campione ammonta a 5.760 intervistati) è 6,6, che scende a 6,4 se si restringe il campo alla propria zona di residenza. A monitorare la soddisfazione è stata l’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale (Acos), che ha presentato oggi la sua relazione annuale relativa al 2024. Con un dato che più degli altri testimonia il progresso nel clima generale: chi ha dichiarato di aver effettuato segnalazioni e reclami è passato dal 35% del 2023 al 3,7% del 2024.

Rifiuti e pulizia delle strade restano l’area più critica

Il servizio di igiene urbana rimane l’unico a ricevere dai romani un giudizio globalmente insufficiente. Le valutazioni medie della cittadinanza raggiungono 4,8 per la pulizia delle strade e 4,9 per la raccolta dei rifiuti (quella stradale è ritenuta insufficiente in tutti i municipi, mentre il porta a porta ottiene il 6). Va meglio l’indicatore di «conferibilità», vale a dire la presenza di cassonetti funzionanti e non sovrariempiti, che ha superato ampiamente la soglia di riferimento dell’80% fissata dall’Arera. Buone le performance per vetro e frazione organica, prossime al 99% e al 98%, mentre la carta, pur superando l’obiettivo su base cittadina, presenta diverse criticità in specifici municipi.

Speranza nel Piano rifiuti con il termovalorizzatore

Margini di miglioramento potenziale sono percepiti grazie all’adozione del Piano di gestione dei rifiuti di Roma Capitale, che prevede la realizzazione di nuovi impianti Ama (tra cui biodigestori per la frazione organica e impianti di selezione per il multimateriale), oltre alla costruzione del termovalorizzatore nell’area di Santa Palomba. L’amministrazione ha comunque richiesto ad Acos un incremento del numero dei controlli sullo svuotamento dei cassonetti, lo spazzamento, il lavaggio stradale e il decoro. Ma è fiduciosa, perché la rilevazione, che già nel secondo semestre 2024 registra miglioramenti significativi, si ferma al terzo trimestre facendo proiezioni per tutto l’anno. Non può, dunque, aver fotografato la percezione del quarto trimestre davanti allo sforzo compiuto da Ama per pulire la città durante le vacanze di Natale e a ridosso dell’apertura della Porta Santa che ha dato avvio al Giubileo.

Raccolta differenziata verso il 50%

Cresca ancora la quantità di rifiuti che Roma produce (1,6 milioni di tonnellate, +0,8% rispetto al 2023), ma continua ad aumentare la quota di raccolta indifferenziata: nei primi tre trimestri 2024 ha raggiunto il 48,1%, +1,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. E il traguardo del 50% sta per essere tagliato: l’annuncio ufficiale arriverà nei prossimi giorni. La spesa relativa alla differenziata è stata ovviamente quella che ha avuto la dinamica più accentuata: negli ultimi anni oscilla intorno ai 200 milioni, con un’accelerazione decisa dopo la chiusura della discarica di Malagrotta nel 2013.

Verde pubblico: lieve flessione degli spazi, ma la soddisfazione sale

Sul verde urbano la relazione offre due dati su cui riflettere. Il primo è la riduzione della superficie complessiva manutenuta da Roma Capitale: 37,9 milioni di metri quadrati nel 2023, in calo del 3% rispetto al 2022. Il voto medio assegnato a parchi e ville, però, migliora: si è passati da 5,2 nel 2019 a 6,8 nel 2023, stabile dal 2022. Acos segnala che il patrimonio arboreo e verde di Roma Capitale eredita dal recente passato una colpevole carenza di manutenzione che è andata ad aggravare gli effetti di altre criticità ambientali, tra periodi di siccità alternati a fenomeni meteorologici estremi, incendi e infestazioni parassitarie (tra cui la cocciniglia del pino). Sono però aumentate le campagne di potatura (quasi 100mila interventi) e gli interventi fitosanitari preventivi (circa 65mila). Sul fronte organizzativo, cresce il ricorso all’esternalizzazione. Non sempre sinonimo di qualità ed efficienza.

Fonte: Il Sole 24 Ore