Romania nel caos: la Corte Costituzionale valuta annullamento del voto per interferenze russe

Romania nel caos: la Corte Costituzionale valuta annullamento del voto per interferenze russe

La Romania sprofonda in un caos politico-elettorale. In vista del ballottaggio per l’elezione presidenziale prevista il prossimo 8 dicembre la crisi si è aggravata. La vittoria al primo turno, dello scorso 24 novembre, ottenuta da Călin Georgescu, candidato nazionalista e filorusso, potrebbe essere stata condizionata da interferenze esterne. Da qui la decisione della Corte costituzionale che rinvia a lunedì 2 dicembre, la decisione riguardante l’eventuale annullamento del primo turno. E quindi l’annullamento del ballottaggio previsto l’8 dicembre.

Uno choc inatteso e foriero di incertezze, per un Paese che fa parte dell’Unione europea e della Nato, è affacciata sul mar Nero come l’Ucraina e la Russia. E ospita sul proprio territorio un sistema antimissile americano e un contingente della Nato.

È lo spettro di interferenze attraverso TikTok a rievocare il fantasma di Cambridge Analytica. La piattaforma TikTok potrebbe essere stata utilizzata in modo illecito. E ciò spiegherebbe la vittoria inattesa di Georgescu che secondo i sondaggi avrebbe ottenuto il 5% dei voti, e invece ha incassato il 22,3% grazie a una campagna basata su video virali su TikTok (che in Romania conta 8 milioni di utenti). Al secondo posto si è piazzata la candidata di centrodestra Elena Lasconi; il terzo classificato, escluso dal ballottaggio, è il primo ministro socialdemocratico Marcel Ciolacu.

La vittoria sospetta

Ripercorriamo le tappe. Il candidato indipendente di estrema destra, Calin Georgescu, ha vinto il voto di domenica scorsa, assicurandosi un posto nel ballottaggio previsto per l’8 dicembre. La vittoria al secondo turno sconvolgerebbe la politica rumena e potrebbe minare la sua postura filo-occidentale. Le autorità rumene affermano di aver prove di ingerenza nella campagna elettorale da parte di “attori ostili” e la Corte costituzionale si riserva di convalidare i risultati.La Corte ha ordinato un riconteggio dei 9,46 milioni di voti espressi al primo turno e sta valutando la richiesta di un candidato conservatore sconfitto di annullare il voto del primo turno. L’incertezza ha provocato caos nel Paese che conta 19 milioni di abitanti.

La Commissione elettorale

Il capo della Commissione elettorale Toni Grebla ha dichiarato a Radio Romania Actualitati che il primo turno sarà ripetuto se la Corte costituzionale deciderà di annullare il risultato, aggiungendo: “Speriamo che “questo riconteggio finisca il prima possibile”. Se non ci sarà la convalida, il primo turno delle elezioni presidenziali potrebbe svolgersi il 15 dicembre e il ballottaggio il 29 dicembre. Secondo la legge rumena, il tribunale può annullare il risultato del primo turno solo se trova prove di frode tali da non potere confermare l’ingresso al ballottaggio di uno o entrambi i candidati.Il Consiglio supremo di difesa della Romania ha affermato di avere prove di interferenze.

Fonte: Il Sole 24 Ore