Rottamazione delle cartelle, braccio di ferro nella maggioranza. La Lega preme per la sanatoria, frena Fdi
Il concordato biennale non ha fatto il pieno ed è partito il pressing per cercare nuove risorse che consentano di ridurre l’aliquota Irpef del 35%, quella che pesa sui contribuenti con i redditi medi. La Lega spinge per una nuova rottamazione delle cartelle, con un progetto che rilancia l’emendamento che non è riuscito ad entrare nella legge di Bilancio. Frena invece Fratelli d’Italia, che lascia la parola al responsabile economico Marco Osnato secondo il quale una nuova rottamazione, la quinta versione, «non sarebbe così facile da fare».
Il cantiere cartelle
Di certo il “cantiere” cartelle è in movimento. Il viceministro all’economia Maurizio Leo, che nel governo ha le deleghe in campo fiscale, coglie l’occasione dell’arrivo di una novità – quella della maggiore rateizzazione delle cartelle – per annunciare che è stata insediata una commissione che avrà il compito di «proporre soluzioni legislative che evitino l’accumulo di crediti fiscali non riscossi». I due nodi sono collegati. Da una parte la montagna di cartelle esattoriali non onorate – il cosiddetto “magazzino del non riscosso” – dall’altra la volontà di ridurre le tasse sul ceto medio.
Il magazzino non riscosso
Gli ultimi dati parlano di cartelle non riscosse per 1.200 miliardi, ma sono aggiornati alla fine del 2023. Nel corso dell’anno è invece arrivato il decreto delegato che riforma la riscossione e ha previsto sia la rateizzazione più lunga delle cartelle, sia la cancellazione automatica dopo 5 anni. «A partire dal 1° gennaio 2025, i contribuenti potranno dilazionare i debiti iscritti a ruolo con il fisco fino a 84 rate mensili, superando l’attuale limite di 72», ha intanto annunciato Leo parlando anche della commissione che dovrà trovare la strada per smaltire il magazzino del non riscosso.
Lega in pressing per la rottamazione quinquies
L’enorme magazzino delle cartelle fiscali non pagate è il tema che la Lega usa per rilanciare una rottamazione quinquies, decisamente molto semplificata: 12 rate annuali spalmate su 10 anni con le quali pagare il solo capitale senza gli interessi e le sanzioni. Senza prevedere, poi, di perdere i benefici nel caso non si riesca a pagare una rata. «Abbiamo un magazzino fiscale pari 1200 miliardi di euro. Magazzino che cresce di anno in anno – ha detto il sottosegretario della Lega al Mimit, Massimo Bitonci – Stiamo parlando di società morte, aziende chiuse, contribuenti che non riescono a mettersi in regola. Soldi che il Fisco non recupererà mai. Con la rottamazione diamo la possibilità a chi vuole uscire da una situazione di difficoltà di farlo».
Frena Fdi
Ma su questo frena Fratelli d’Italia. «Siamo sicuramente a favore del taglio dell’Irpef per il ceto medio e anche all’aumento della platea dei beneficiari della flat tax – afferma Osnato – Forza Italia e la Lega hanno il ministro e sottosegretari al dicastero dell’Economia e nemmeno loro, mi risulta, hanno ancora trovato il modo per identificare bene come strutturare la rottamazione quinquies. Non abbiamo alcuna preclusione ma questo significa che evidentemente non è così semplice da fare come si dice in queste ore».
Fonte: Il Sole 24 Ore