Royal Mail, IDS accetta l’offerta di 3,6 miliardi di sterline del magnate Kretinsky

International Distributions Services – la società che detiene Royal Mail – ha accettato un’offerta formale di acquisizione da 3,6 miliardi di sterline (oltre 4,2 miliardi di euro) da parte del miliardario ceco Daniel Kretinsky. L’offerta ha valutato IDS, che, appunto possiede Royal Mail e la rete internazionale di pacchi GLS, a 370 pence per azione..
«Il consiglio di amministrazione dell’IDS ha negoziato un pacchetto di vasta portata» ha affermato il presidente Keith Williams in una nota. Che comprende «l’obbligo di servizio universale allo stesso prezzo, il mantenimento dei benefici e delle pensioni per i dipendenti e la garanzia che Royal Mail rimanga con sede centrale e residenza fiscale nel Regno Unito». Il gruppo EP del magnate, i cui principali investimenti sono nel settore energetico, si è impegnato a continuare a consegnare le lettere sei giorni alla settimana per almeno cinque anni.

«La portata degli impegni che offriamo all’azienda e al governo britannico – ha affermato Daniel Kretinsky – riflette la serietà con cui prendiamo questa responsabilità, a beneficio dei dipendenti di IDS, dei rappresentanti sindacali e di tutti gli altri stakeholder».

Royal Mail ha cercato di trasformarsi in un’azienda più focalizzata su spedizioni e consegna pacchi, pacchi poiché i volumi delle lettere sono diminuiti drasticamente nel corso degli anni. Kretinsky ha affermato che gli investimenti privati nella Royal Mail sono stati essenziali per affrontyare le sfide di una lenta trasformazione e di una crescente concorrenza.

«Qualsiasi offerta pubblica di acquisto per la Royal Mail è soggetta al “normale” controllo del governo, in termini di valutazione della sicurezza nazionale, ma non è contrastata in linea di principio» ha spiegato il ministro delle Finanze britannico, Jeremy Hunt

Dal canto suo, Jonathan Reynolds, segretario “ombra” del partito laburista, all’opposizione, aveva scritto a Kretinsky chiedendo garanzie, incluso il fatto che la Royal Mail rimanesse domiciliata e con sede legale e fiscale nel Regno Unito. Nel Paese, il prossimo 4 luglio, si terranno anche le elezioni politiche e il partito laburista, favorito per la vittoria, ha detto che esaminerà l’accordo. «La Royal Mail è britannica quanto mai, e il Labour adotterà le misure necessarie per salvaguardare la sua innegabile identità e il suo posto nella vita pubblica» aveva affermato Reynolds all’inizio di questo mese.

Fonte: Il Sole 24 Ore