Rugby, dura lezione francese per l’Italia

Rugby, dura lezione francese per l’Italia

ROMA – Parafrasando Max Pezzali che cantava la dura legge del gol, possiamo dire che allo stadio Olimpico di Roma è andata in scena la dura legge della meta. La partita Italia-Francia, valida per la terza giornata del Sei Nazioni 2025 davanti a oltre 65mila spettatori, è finita 24 a 73, con i Blues che hanno marcato 11 mete, contro le 3 degli Azzurri. Dura lezione di rugby quella degli ospiti che hanno dominato un match che sembrava iniziato con un certo equilibrio, tanto che la prima occasione di fare punti è stata a favore dell’Italia con un calcio però non centrato da Tommaso Allan all’8’. Dopo l’annullamento di una meta da parte del Tmo all’estremo francese Léo Barré, è Tommaso Menoncello a mettere i primi 5 punti sul tabellone con una meta trasformata da Allan (per il 7-0). Il vantaggio dei padroni di casa dura poco, dopo quattro minuti risponde Mickael Guillard con trasformazione di Thomas Ramos (7-7). Al 17’ un calcio piazzato dà un illusorio e ultimo vantaggio all’Italia (10-7). Con la meta del tallonatore Peato Maukava al 20’, nata da una touche con maul spinta oltre la linea di meta, i francesi passano in vantaggio, che manterranno e poi allargheranno per quello che alla fine è stato il più alto numero di punti subiti in casa nel Sei Nazioni dall’Italia.

L’Italia ha retto nel primo tempo

Nel corso del primo tempo, comunque la difesa degli uomini di Gonzalo Quesada sembra tenere con tanta disciplina e solidità, nonostante ogni accelerazione di ritmo da parte dei “Galletti” rappresenti un pericolo. Al 23’ arriva la meta di Antoine Dupont, capitano della Francia e alla fine migliore in campo, anche con un cambio di ruolo a gara in corso, dal suo tradizionale di mediano di mischia a mediano di apertura (10 a 21 dopo la trasformazione). In meno di 10 minuti arrivano la risposta dell’Italia con Juan Ignacio Brex e la controrisposta di Paul Boudehent e così fino agli ultimi minuti del primo tempo il punteggio è di 17 a 28. La Francia è superiore ma l’Italia non sfigura e resta in partita. Ma 38’ arriva la quinta meta degli ospiti con Barré su passaggio di Dupont, che non sbaglia di un centimetro nonostante il placcaggio di Allan. Con la trasformazione di Ramos, le squadre vanno negli spogliatori per l’intervallo sul 17 a 35.

La Francia ha dilagato con 11 mete

Alla fine del primo tempo le statistiche raccontano bene quanto visto in campo: 104 sono i placcaggi degli Azzurri contro i 49 della Francia, che ha avuto un possesso del 61%. Difendendo solamente però le partite non si vincono e il secondo tempo vede i Blues dilagare e la difesa azzurra piano piano diventare più lenta e stanca. Dopo le 5 mete dei primi 40 minuti, nella ripresa i francesi ne segnano altre sei, contro una sola dell’Italia. Volendo fare un altro paragone calcistico, la meta di Paolo Garbisi al 60’ è stato il “gol della bandiera”, utile solo a ridurre lo scarto. Per la Francia sono andati in meta Gregory Alldritt, Louis Bielle-Biarrey, ancora Dupont e Barré, Théo Attissogbe e Pierre-Louis Barassi, fino al 73-24 finale. Al termine degli 80 minuti, i placcaggi taliani sono 167, contro gli 89 degli ospiti che hanno dominato sia nel possesso (62%) che nel territorio (60%).

Quesada: «Spero che questa sconfitta ci faccia male»

«Spero che questa sconfitta ci faccia davvero male, perché è il primo passo per imparare e utilizzare questa partita per il nostro processo di crescita, poi analizzeremo nel dettaglio quanto successo», ha commentato l’allenatore degli Azzurri Gonzalo Quesada, visibilmente deluso, soprattutto per il punteggio: «Non credo che questa sia la differenza tra il rugby italiano e il rugby francese. Era difficile vincere contro questa Francia ma so che siamo capaci di difendere meglio. Fa male trovarsi con questo risultato, con questa differenza punti nel nostro percorso». Merito riconosciuto però agli avversari che «hanno sfruttato ogni opportunità. Se devo trovare un punto chiave, il punto di incontro offensivo della Francia, dove hanno avuto tanti palloni puliti e potuto avanzare con facilità. In generale è stato un dominio francese nei punti di contatto e con Antoine Dupont che gioca per loro diventa difficile». Soprattutto sul piano della tenuta mentale, come ha aggiunto il capitano Michele Lamaro: «In molte situazioni abbiamo fatto dei piccoli errori che ci hanno portato a subire mete» anche se «siamo entrati bene in campo, poi abbiamo concesso loro dei vantaggi troppo semplici. Contro squadre del genere basta una piccola cosa che ti ritrovi in mezzo ai pali e questo ti ammazza mentalmente, soprattutto dopo aver fatto cose buone e poi diventa difficile ripartire».

La partita

Italia-Francia 24-73 (primo tempo 17-35)

Fonte: Il Sole 24 Ore