Russi stringono su Pokrovsk, snodo chiave per la guerra. Troppe perdite, soldati nordcoreani via dal fronte

Russi stringono su Pokrovsk, snodo chiave per la guerra. Troppe perdite, soldati nordcoreani via dal fronte

Le forze russe stanno stringendo il cerchio attorno a Pokrosk, città che è anche uno snodo logistico che collega est e ovest ucraino, potenzialmente un punto da cui avanzare verso Kiev, in un momento critico per le forze ucraine e forse decisivo per stabilire l’avvio di una fase negoziale o la continuazione della guerra. L’accerchiamento di Pokrovsk metterebbe l’Ucraina in una posizione di ulteriore debolezza in entrambi i casi. I russi sono posizionatii su entrambi i lati della città, arrivati negli ultimi giorni presso la principale linea ferroviaria di accesso da Dnipro, altro importantissimo centro logistico nella parte orientale del paese.

Nyt, soldati Nord Corea ritirati dal fronte dopo gravi perdite

I progressi registrati dalle Forze armate russe sono in parte controbilanciati dal rischio di ridimensionamento delle truppe a disposizione per l’uscita di scena dei soldati “alleati” forniti dal regime nordcoreano. Secondo quanto riporta il New York Times, infatti, i soldati nordcoreani che si sono uniti alle truppe russe in battaglia contro le forze ucraine sono stati ritirati dal fronte dopo aver subito gravi perdite. Le fonti citate dal giornale Usa hanno precisato che da circa due settimane le truppe inviate dalla Corea del Nord non sono state viste in prima linea nei combattimenti. Circa 11.000 soldati nordcoreani erano arrivati in Russia a novembre, ma nel giro di soli tre mesi le forze sono state ridotte almeno della metà.

Centro siderurgico sotto assedio

A Pokrovsk dei 60.000 abitanti pre-guerra ne sono rimasti poco più di 7.000. È stata chiusa la miniera che negli immediati pressi della città produceva carbone da coke, fondamentale per l’industria siderurgica ucraina, operativa fino all’approssimarsi delle forze russe. Senza questo stabilimento, si stima una riduzione della produzione di acciaio ucraina di oltre la metà, da 7,5 milioni di tonnellate quest’anno a meno di 3 milioni l’anno prossimo, secondo Oleksandr Kalenkov, capo dell’associazione dei produttori di acciaio dell’Ucraina riportato dai media internazionali. Le conseguenze si ripercuoteranno a catena sulle già molto limitate esportazioni ucraine, quindi sulle entrate fiscali e la possibilità di tradurle in acquisti per le Forze armate.

Guerra russo-ucraina a un bivio

Dal punto di vista strategico per la guerra in corso, per gli ucraini la perdita di Pokrovsk “implica la perdita di un accesso abbastanza diretto alle loro linee difensive, e questo rende molto più difficile costruire e continuare a combattere”, ha detto a RFE/RL David Silbey, professore di storia militare alla Cornell University negli Stati Uniti.

La possibile caduta a breve di Pokrovsk si profila in un momento cruciale, un possibile bivio tra l’avvio di un concreto negoziato di pace sulla scia delle pressioni di Donald Trump (e di difficoltà anche russe) o la continuazione del conflitto con la Russia in avanzata verso altre aree ucraina non occupate al momento. Secodo diversi esperti militari, Mosca vorrà comunque prendere Pokrovsk prima di intavolare qualsiasi piano reale per una eventuale tregua, in modo da avere una posizione di ulteriore forza in futuri colloqui. Le indiscrezioni degli ultimi giorni suggeriscono che da parte americana si preme per una tregua entro Pasqua, che quest’anno cade il 20 aprile per tutte le chiese cristiane.

Fonte: Il Sole 24 Ore