Safieddine, il cugino di Nasrallah favorito per la successione. Un fedelissimo di Teheran

Il Dipartimento di Stato americano lo ha designato come terrorista nel 2017. A giugno ha minacciato una grande escalation contro Israele dopo l’uccisione di un altro comandante di Hezbollah. «Che (il nemico) si prepari a piangere e a lamentarsi», ha detto al funerale.

Le dichiarazioni pubbliche di Safieddine riflettono spesso la posizione militante di Hezbollah e il suo allineamento con la causa palestinese. In occasione di un recente evento a Dahiyeh, roccaforte di Hezbollah nella periferia meridionale di Beirut, ha dichiarato: «La nostra storia, le nostre armi e i nostri razzi sono con voi», in segno di solidarietà con i combattenti palestinesi.

I legami familiari di Safieddine e la sua somiglianza fisica con Nasrallah, così come il suo status religioso di discendente di Maometto, sarebbero tutti fattori a suo favore.

Ha anche criticato apertamente la politica statunitense. In risposta alle pressioni americane su Hezbollah, nel 2017 ha dichiarato: «Questa amministrazione americana mentalmente impedita e folle, guidata da Trump, non sarà in grado di danneggiare la resistenza», affermando che tali azioni avrebbero solo rafforzato la determinazione di Hezbollah.

L’influenza di Safieddine non si limita al Libano, ma si estende anche all’Iran, dove ha trascorso anni studiando a Qom, centro dell’istruzione religiosa sciita. I suoi stretti legami con Teheran si sono ulteriormente consolidati nel 2020, quando suo figlio Rida ha sposato Zainab Soleimani, figlia del generale Qassem Soleimani, comandante della Forza Quds iraniana ucciso in un attacco statunitense.

Fonte: Il Sole 24 Ore