Saipem regina di Piazza Affari, + 30% in una settimana. Petrolio oltre 80$, al top da novembre
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – I record toccati da Wall Street e da Tokyo giovedì 29 febbraio non hanno dato slancio alle borse europee che chiudono la settimana in chiaroscuro. Il Ftse Mib (che oggi è stata eletta regina d’Europa a +1,08%) riesce a mettere a segno un timido rialzo dello 0,7% negli ultimi cinque giorni di contrattazione. La migliore performance è stata registrata da Francoforte (+1,8), mentre Parigi, Madrid e Londra hanno chiuso sotto la parità. In Europa risultano in positivo quasi tutti i settori, ad eccezione del comparto food&beverage che ha registrato la peggiore performance (-2,3%). Venendo ai titoli, bene le small cap che salgono dello 0,4% e il comparto bancario (+0,7%). Segno meno per le utility che lasciano sul terreno l’1,1%.
Regina indiscussa di Piazza Affari è Saipem che mette a segno un progresso del 30% grazie al ritorno all’utile nel 2023 e alla cedola nel 2025. Sul secondo gradino del podio Poste (+9,6%) anch’essa trascinata dai conti del 2023 e dalle novità contenute dal Dpcm per quanto riguarda il processo di privatizzazione che avverrà a tappe. Al terzo posto Iveco con +7,8%. Fronte opposto per Campari (-3%), male anche Nexi e Banca Generali che lasciano sul terreno rispettivamente il 2,8% negli ultimi cinque giorni. Sul fronte dei cambi l’euro/dollaro sale dello 0,1%. In forte crescita il petrolio con il Brent (+3,2%) e il Wti (+5,2%); proprio oggi il greggio Wti al Nymex ha superato gli 80 dollari al barile per la prima volta da novembre, in attesa della decisione dell’Opec+ sui tagli alla produzione. Tonfo del gas che lascia sul terreno il 47,2% in cinque giorni.
Borse europee in rialzo nell’ultima seduta della settimana
Le Borse europee inaugurano il mese di marzo con il segno più: terminano in positivo una seduta indirizzata da diversi dati macro e guardano già alla prossima riunione della Bce. A fare ben sperare, in giornata, è stato il dato sull’inflazione nell’Eurozona: a febbraio si è registrato un rallentamento dei prezzi al 2,6% dal 2,8% di gennaio. Secondo la stima flash di Eurostat, inoltre, il dato “core”, che esclude energia, alimentari, alcol e tabacco, è sceso al 3,1% dal 3,3% del mese precedente.
Il Ftse Mib chiude così da prima della classe a +1,08%. Positivi anche il Dax di Francoforte (+ 0,32), l’Aex di Amsterdam (+0,67), il Ftse 100 di Londra (+0,7%) e l’Ibex di Madrid (+0,63). Sulla parità il Cac di Parigi (+0,00%)
Il Pmi Usa sopra le stime, calano l’Ism e la fiducia
Negli Usa arrivano segnali contrastanti per quanto riguarda la salute dell’economia. Il Pmi manifatturiero a febbraio è salito a 52,2 punti dai 50,7 di gennaio, attestandosi quindi sopra le stime. Si tratta del passo migliore dal luglio 2022. L’Ism manifatturiero di febbraio è invece calato a 47,8 da 49,1 di gennaio, sotto le stime. L’indice ha così registrato il sedicesimo mese consecutivo in contrazione, il periodo più lungo dalla Grande recessione del 2008-2009. L’indice sulla fiducia dei consumatori redatto mensilmente dall’Università del Michigan è stato invece pari a 76,9 punti, dopo i 79 di gennaio, la lettura più alta dal luglio 2021. Infine, secondo il dipartimento del Commercio, le spese per costruzioni sono diminuite dello 0,2% rispetto al mese precedente a 2.102,4 miliardi di dollari (annualizzato), contro attese per un rialzo dello 0,3%.
Fonte: Il Sole 24 Ore