Salvini a Pontida: «Le Pen rappresenta l’Europa che vogliamo»

«Marine Le Pen rappresenta l’Europa che vogliamo». A Pontida il leader della Lega Matteo Salvini, dal palco dell’iniziativa organizzata dalla Lega giovani alla vigilia del raduno del partito, lancia la battaglia. Da un paio di giorni all’attacco, soprattutto di Bruxelles che sarebbe «cieca e sorda» rispetto a Roma, Matteo Salvini si prepara all’affondo. Contro quell’Europa «distratta, complice e inutile», contro gli sbarchi dei migranti che non si fermano e per invocare gli «estremi rimedi» a cui ricorrere dopo quello che viene considerato un vero e proprio fallimento delle vie diplomatiche.

«Il Governo farà di tutto per bloccare clandestini»

«Ieri ero a processo a Palermo perché, da ministro, ho fatto il mio dovere di bloccare sbarchi di immigrati clandestini e questo Governo farà esattamente quello che è giusto fare, non escludendo ogni intervento possibile per proteggere i figli della nostra terra», rivendica il vicepremier. È il giorno della pace (o almeno della tregua) e della «sintonia assoluta» tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Tant’è che domani – anche se a quasi 2000 chilometri di distanza, lui a Pontida e lei a Lampedusa per mostrare, alla presidente della Commissione europea, l’isola al collasso per i migranti – entrambi saranno «il Gsimbolo di un overno con lo stesso obiettivo». Su tutto, assicura il leader leghista e in particolare sulla lotta all’immigrazione clandestina. Del resto il giorno dopo il video con cui la premier ha annunciato la risposta draconiana sui migranti, Salvini sembra “incassare” quegli impegni come una sua vittoria personale.

L’arrivo di Marine Le Pen

Il ring scelto sarà il palco di Pontida domani, quando il segretario della Lega proverà a scaldare di nuovo il suo popolo spalleggiato per la prima volta dalla special guest Marine Le Pen. Lì avvierà di fatto la corsa alle Europee di giugno, lui che l’ultima volta – era il 2019 – conquistò la vetta del 34% a Strasburgo e ora i più pessimisti temono non sfiori il 10.

Distanze (cresciute) tra gli alleati

Dallo stesso pratone della Bergamasca che da 30 anni rinnova il “rito” padano ospitando il raduno della Lega, e fedele alla promessa fatta l’anno scorso a una settimana dal voto («Io, Giorgia e Silvio governeremo bene e insieme per 5 anni»), Salvini ora manderà un messaggio anche ai compagni di squadra al governo. Più o meno esplicito. Per Silvio Berlusconi scomparso a giugno è previsto un ricordo ad hoc, così come per Roberto Maroni. Ma è politico il fronte più caldo. Del resto da settimane le distanze tra alleati sono cresciute (in particolare con Antonio Tajani). E da giorni i toni si sono alzati. A cominciare dal rispetto chiesto più volte a FI e FdI per la scelta di invitare a Pontida la leader del sovranismo francese (forse non a caso quest’anno lo slogan della manifestazione sarà “A difesa delle libertà”). E ancor di più per voler restare suo alleato in Europa, sapendo bene quanto il nome di Le Pen sia divisivo. Perfino dentro la Lega con assenze minacciate a bassa voce tra i leghisti veneti. Premesse che fanno dedurre che l’ex “Capitano” possa ora alzare il tiro, approfittando del campo favorevole ossia quella Pontida dove, secondo la tradizione, i comuni della Lega lombarda giurarono contro l’invasore Federico Barbarossa.

I dossier aperti per la manovra

Dentro la maggioranza, l’ex Carroccio non perderà occasione nemmeno per rilanciare battaglie e istanze per la prossima manovra economica (a maggior ragione viste le ristrettezze) e magari per sollecitarle già lunedì sul tavolo del Consiglio dei ministri. Una riunione su cui aleggia il nuovo decreto migranti evocato di recente da Salvini (dicendo che ci sta lavorando il ministro Piantedosi) e che molti assicurano non sia ancora pronto. E chissà se azzarderà una proposta ad hoc al Comitato per la sicurezza della Repubblica che, nonostante sia ufficialmente perennemente convocato sul dossier migranti, potrebbe riunirsi prima del Cdm delle 12.30.

Fonte: Il Sole 24 Ore