Salvini presenta le nuove regole per gli Ncc. Ma la categoria non depone le armi
Mezz’ora di attesa forzata – invece di un’ora di minimum waiting time, come previsto inizialmente – tra l’inizio di un servizio Ncc e l’altro. È questa la novità di maggior rilievo dell’ultima versione dei tre decreti per la regolamentazione del settore degli autoservizi pubblici non di linea, ossia taxi e Ncc. Troppo poco, per imprese e operatori del Noleggio con conducente, che insistono nel bocciare senza appello il cosiddetto “pacchetto Ncc”, presentato oggi 3 aprile dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini a una affollata platea di 57 associazioni di categoria, tra tassisti e “auto nere”.
Salvini, impegno per “sbloccare una situazione incancrenita”
Nelle intenzioni del ministro, la riunione di oggi del tavolo Mit-Taxi-Ncc presenti anche i rappresentanti dei ministeri dell’Interno e delle Imprese e del Made in Italy, avrebbe dovuto chiudere il cerchio della fase di confronto con tassisti e operatori del noleggio con conducente avviato ai primi di febbraio sui decreti attuativi della legge 12/2019, in ritardo di oltre cinque anni. Nel suo intervento introduttivo, Salvini ha spiegato che le bozze finali “tengono conto anche delle proposte inviate in questi mesi di confronto con le associazioni” e saranno oggetto di un ultimo confronto prima dell’adozione definitiva. Ribadito poi l’impegno a “sbloccare una situazione incancrenita”, puntando “al 90% dei soddisfatti” sia tra le sigle dei tassisti che tra quelle degli Ncc, dando “stabilità alle due professioni” e venendo anche incontro alle richieste di un servizio efficiente che arrivano da italiani e stranieri. Nel prossimo futuro, ha ricordato Salvini, ci attendono infatti sfide come il Giubileo, le Olimpiadi invernali e l’ulteriore crescita del turismo, che impongono un salto di qualità dei servizi di trasporto non di linea.
Parlando dell’entrata in vigore, il ministro ha assicurato tempi stretti solo riguardo al Dm sul Registro Elettronico Nazionale (il codiddetto Ren) di tutte le imprese titolari di licenza, taxi o Ncc, l’unico ben accetto dalle “auto nere”, anche in funzione anti-abusivi. Tempi lunghi – non prima del 2025, causa passaggi burocratici e legislativi non aggirabili – per il Dm sul Foglio di servizio elettronico e il Dpcm sulle piattaforme tecnologiche di intermediazione.
Salvini ha poi annunciato una soluzione per il regime sanzionatorio – ritenuto punitivo dalle “auto nere”- che l’articolo 85 del Codice della Strada riserva agli Ncc, passibili di ritiro della patente per qualsivoglia violazione, anche minima. Su questo fronte, il Mit punta a una modifica normativa affidata non alla riforma del Codice della Strada (ora in seconda lettura al Senato) ma al ddl Concorrenza che a breve approderà al Consiglio dei ministri, modifica su cui ci sarebbe l’impegno anche del ministro del Made in Italy Urso.
Romano (Muoversi): no ai decreti Salvini, la mobilitazione Ncc continua
Le scelte di Salvini, spiega in una nota Andrea Romano presidente di “Muoversi”, confederazione delle principali associazioni del mondo Ncc, “metteranno fuori mercato migliaia di aziende e operatori Ncc, arrecando gravissimi danni alla mobilità urbana, al turismo e alle attività produttive. Evidentemente Salvini intende lasciare a casa migliaia di aziende e in fila milioni di utenti”. La sostanziale conferma dei punti di attrito decisa dal Mit (tra questi, oltre al contestatissimo distanziamento orario tra servizi diversi, l’obbligo di comunicare allo Stato orari e destinazione dei clienti o il divieto di intermediazione), porta quindi gli Ncc a rilanciare la loro mobilitazione nazionale “già in atto da settimane”, che ha già portato a due manifestazioni di protesta a Roma. “Confidiamo – conclude la nota – che le forze di maggioranza, Lega inclusa, vogliano ridiscutere queste norme e che la Presidenza del Consiglio voglia assumere una responsabilità diretta su un dossier che già oggi ha implicazioni pesantissime sulla credibilità del Paese”.
Fonte: Il Sole 24 Ore