Sangiuliano, in corso valutazioni della Corte di conti. Il legale del ministro: non ci sono prove sia stato ricattato

La vicenda Sangiuliano «non è rimasta inosservata» e alla Corte dei conti «si stanno facendo le valutazioni del caso». È quanto fanno sapere dalla magistratura contabile interpellata sulla vicenda che ruota attorno al ruolo di Maria Rosaria Boccia e al suo rapporto con il ministro della Cultura. Intanto il legale di Sangiuliano, Silverio Sica, nega che esistano prove di un ricatto. «Lo escludiamo certamente» e «per il materiale che abbiamo esaminato siamo nel pieno di una vicenda privatissima. Questa vicenda politicamente risponde a una logica della doppia morale tutta italiana, morale propria è quella dell’avversario».

«Verifichiamo dichiarazioni di Boccia»

«Stiamo verificando una per una le dichiarazioni della dottoressa Boccia per renderci conto se c’è una violazione della riservatezza di quella che è stata la vicenda umana che ha accomunato per breve tempo queste due persone», aggiunge Sica. Sui tempi dell’esposto, «aspettiamo si calmi la vicenda politica e poi facciamo firmare la denuncia che andiamo a elaborare».

In Procura atteso esposto, poi fascicolo

Non è ancora arrivato in Procura, a Roma, l’esposto del parlamentare di Avs Angelo Bonelli sulla vicenda dopo il deposito di ieri in un commissariato della Capitale. I pm di piazzale Clodio, spiegano i vertici dell’ufficio giudiziario guidato da Francesco Lo Voi, nel momento in cui l’incartamento sarà alla loro attenzione procederanno formalmente all’apertura di un fascicolo, eventualmente in una prima fase a modello 45 (ossia senza indagati e ipotesi di reato) per poi affidare delega per effettuare indagini. Nell’esposto il parlamentare ipotizza i reati di indebita destinazione di denaro pubblico e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio. Lo stesso ministro ha annunciato la volontà di presentare una denuncia a carico di Maria Rosaria Boccia. In base a quanto si apprende al momento non ci sarebbero fascicoli aperti a Roma sulla vicenda.

Fonte: Il Sole 24 Ore