Sanremo, dal festival una dote di 184 milioni

Sanremo, dal festival una dote di 184 milioni

Dal Festival di Sanremo una pioggia di milioni di euro sul territorio. La grande kermesse della canzone italiana che la prossima settimana monopolizzerà ogni attività lungo la Riviera dei Fiori, tra attività dirette, indirette, copertura mediatica e legacy, alimenterà un giro d’affari di 184,1 milioni di euro. La parte economica più importante arriva proprio dalla media coverage e la valorizzazione del marchio Sanremo che valgono ben 146,5 milioni. «Per la filiera turistica, il commercio, la ristorazione e la altre attività imprenditoriali locali l’immediata ricaduta sarà di altri quasi 38 milioni di euro a conferma del valore economico che il Festival genera sul territorio – spiega Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc, società di consulenza turistica, e responsabile dello studio -. Stimiamo che la prossima settimana per il Festival ci saranno quasi 35mila presenze turistiche oltre agli spettatori giornalieri». Dalle stime fatte da Jfc sono esclusi i cachet e i compensi vari pagati dalla Rai ma anche le sponsorizzazioni e la raccolta pubblicitaria.

Complessivamente sul territorio comunale rimarranno quasi 20 milioni sommando la spesa per soggiornare negli hotel, quasi 9,4 milioni, quella per la parte food & beverage incluso il catering che vale altri 6 milioni mentre il settore del commercio incasserà 4,4 milioni. Per quanto riguarda l’ospitalità l’82% dei quasi 6.800 presenti tra l’organizzazione Rai, staff, giornalisti, cantanti e vip sceglierà di pernottare a Sanremo per quei 5-6 giorni: i due terzi con i loro staff e i team delle case discografiche sceglierà un hotel mentre i rimanenti opteranno per la formula extra alberghiera come ville e residenze in affitto, agriturismi e B&B. In questo computo non rientra la presenza in rada della Costa Toscana, nave da crociera con oltre 1.500 cabine che per un paio di giorni sarà un secondo palcoscenico musicale.

A questi benefici diretti si aggiungono quelli indiretti per altri 10 milioni. La parte più cospicua è rappresentata dai beni e servizi delle aziende locali che spaziano dalla sorveglianza ai servizi tecnici, dal trasporto privato alla fornitura di fiori, tutti business che complessivamente sfiorano i 5,2 milioni. Altri 800mila euro arrivano dal trasporto e servizi pubblici e poco più di 500mila euro dai servizi territoriali. Attività che nel medio termine porteranno a un aumento di quasi 3,6 milioni di euro degli effetti indiretti del Festival.

Più eterogeneo il sistema dei benefici indotti, che include l’aumento della forza lavoro e dei consumi: circa 2,6 milioni sono legati all’aumento della forza lavoro con gli straordinari, 2 milioni grazie alla maggiore capacità di spesa e altri 3,2 milioni le ricadute nel medio termine. L’eredità del Festival che lascia all’industria musicale è vicina a 7,5 milioni di cui quasi 4 per effetto dell’incremento internazionale del business.

Per la provincia di Imperia il tesoretto è il Festival e, grazie alla copertura mediatica nazionale e internazionale che inizia qualche mese prima dell’evento, alimenta una media coverage value tra canali digital, radio e tv, stampa nelle diverse declinazioni di quasi 95,5 milioni di euro mentre il brand Sanremo, si stima, vede un aumento del valore per quasi 43,5 milioni.

Fonte: Il Sole 24 Ore