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Sanremo, il pieno di ascolti attira raccolta pubblicitaria e brand in cerca dell’«evento»
Sanremo è oggi un’occasione di socialità, amplificata dal racconto mediatico, dove i brand possono entrare in relazione diretta con le persone e connettere pubblici diversi, rafforzando o creando nuovi legami di fiducia.
Ascolti al top
I numeri degli ascolti delle serate del 75esimo Festival, condotto quest’anno da Carlo Conti, rappresentano la conferma di un trend che ha finito, negli ultimi anni, per legare sempre di più la kermesse agli investitori pubblicitari. Del resto, anche solo guardando al dato della serata del venerdì, quella delle cover, si parla di 13,6 milioni di spettatori di media (cresciuti di 1,6 milioni rispetto alla stessa serata dell’edizione precedente) con il 70,8% di share e un totale di pubblico Tv salito, secondo le elaborazioni dello Studio Frasi su dati Auditel, poco sopra i 25 milioni: 5 in più rispetto alla media dei 4 venerdì precedenti. Insomma, con ogni probabilità spettatori conquistati dal Festival e che dopo Sanremo magari torneranno a non vedere Tv (e contenuti televisivi da pc, smartphone e tablet).
I partner di Rai Pubblicità
Costa Crociere, Eni con Enilive e Plenitude e Suzuki hanno rinnovato la loro presenza in Riviera in veste di partner istituzionali insieme quest’anno anche a Tim. Sono tornati anche Coca-Cola, Generali e Veralab, quest’ultimo partner per la skincare. Debutto anche di Cioccolato Novi, tra i nuovi partner. Questa è solo una piccola parte degli investitori che hanno voluto prender parte alla gran festa sanremese dello spot.
Le iniziative «oltre la Tv»
In questo quadro l’incremento dei listini del 7%, con previsioni molto conservative sulle audience e prezzi espressi al netto (senza cioè la possibilità di aprire a trattative) è un segnale di come per Rai Pubblicità la kermesse sanremese rappresenti una gallina dalle uova d’oro, capace di fare da motore per una diversificazione rispetto alla tabellare e agli spot Tv – con iniziative crossmediali, cioè di placement Tv, di territorio, radio e digital – e in grado di spingere i prezzi in alto con un minuto che arriva a costare anche oltre un milione di euro nello spazio della telepromozione.
I formati più lunghi
Uno degli elementi caratterizzanti del Festival è proprio questo: l’attenzione ai formati lunghi. Tim, Iliad, Eni, sono fra quelli che hanno scelto di andare con spot da 1 minuto o oltre. Certo, rispetto ai 30 secondi e ai 15 secondi quello dei 60 secondi è una quota minore. I 15 secondi poi sono sempre recut tattici dei formati più lunghi, a sostegno di una pianificazione che attiva diversi touchpoint della comunicazione articolata e strutturata dei brand.
Fonte: Il Sole 24 Ore