
Satispay alza i costi: commissione unica dell’1% per i negozianti, ecco cosa cambia
L’impatto maggiore, per i commercianti, si avrà per pagamenti sopra i 20 euro. Su una spesa di 100 euro, per esempio, al commerciante sarà trattenuto 1 euro, al posto degli attuali 20 centesimi.
Va detto che lo scontrino medio di Satispay è tendenzialmente basso. Piuttosto, le novità destano rilievo perché disegnano un avvicimanento tra Satispay e i sistemi di pagamento tradizionali, in termini di costi di gestione, almeno sul fronte del rapporto tra la fintech e i commercianti (resta, per ora, la gratuità per gli utenti).
Oggi la media delle commissioni applicate dai circuiti di debito in Italia è pari allo 0,7%. Il circuito Bancomat, quello più diffuso, si ferma a valori compresi tra lo 0,3 lo 0,4% (fonte Banca d’Italia).
La nota di Satispay
La società di pagamenti digitali ha anche diffuso una nota ufficiale: «Satispay – si legge nella nota – informa che da inizio anno sono partite le comunicazioni alla rete di esercenti convenzionati che danno evidenza su un cambio delle commissioni, a partire dal 7 aprile. Il nuovo pricing prevederà per gli esercenti, sempre all’insegna della chiarezza e trasparenza, un’unica commissione dell’1% su tutti i pagamenti nei negozi fisici», ovvero anche quelli al di sotto della soglia di 10 euro, fino ad oggi non soggetta a commissioni.
«Se 10 anni fa – spiega Alberto Dalmasso, co-founder e CEO di Satispay – la chiave per cambiare le abitudini di pagamento era un’app intuitiva e una politica che non richiedesse commissioni sui pagamenti sotto i 10 euro, oggi lo scenario è diverso. Ora i negozianti accettano di buon grado i pagamenti elettronici, ma resta forte la necessità di attrarre sempre più clienti. Per questo lavoriamo ogni giorno, per creare nuovi servizi a valore aggiunto e far crescere con noi i nostri esercenti. Già succede con i Satispay Buoni Pasto e Buoni Acquisto (fringe benefits) e continuerà con le future novità. Solo nel 2024, sono stati spesi Satispay Buoni Pasto per un valore di 50 milioni di euro, senza commissioni aggiuntive per l’esercente».
Fonte: Il Sole 24 Ore