Save the Children: 31 bambini uccisi o mutilati ogni giorno nel mondo

Save the Children: 31 bambini uccisi o mutilati ogni giorno nel mondo

La vita dei bambini è sempre più difficile. Lo certifica il nuovo rapporto di Save the Children, Stop the War on Children: Pathways to Peace, che nel 2023 registra il più alto numero mai registrato di violazioni commesse contro di loro. La lista è raccapricciante: uccisioni, mutilazioni, rapimenti, violenza sessuale, reclutamento in forze e gruppi armati, attacchi a scuole e ospedali e negazione dell’accesso umanitario. 31.721 casi documentati, che raccontano un incremento del 15% rispetto all’anno precedente, ma che rappresentano solo la punta dell’iceberg di una realtà ben più ampia. Sono infatti 473milioni i bambini che nel 2023 vivevano in zone di conflitto, il 19% del totale, quasi il doppio rispetto agli anni Novanta, cioè circa un bambino su cinque.

E i crimini contro di loro crescono significativamente, con una media giornaliera di ottantasei, erano settantasei nel 2022.

In Palestina

Le maggiori violazioni si registrano nei Territori Palestinesi Occupati, dove sono state accertate 8.434 gravi violazioni, un quarto del numero totale, con un aumento del 170% rispetto all’anno precedente. Ma in altri Paesi la fotografia è comunque drammatica: più di 3.800 casi verificati in Repubblica Democratica del Congo (dai 2.420 del 2022) e 2.290 casi in Somalia. Il Sudan entra con prepotenza nel quadro, quintuplicando le vittime in un solo anno: erano 317 nel 2022, sono state 1.759 nel 2023.

In media ogni giorno vengono uccisi o mutilati trentun bambini, praticamente un’intera classe, che in un anno conta 11.338 vittime totali, con un incremento del 31% rispetto all’anno precedente. Più di un terzo è rappresentato da palestinesi.

E mentre le organizzazioni umanitarie cercano di tamponare i danni dei conflitti, un’altra violenza si abbatte sui bambini: la negazione all’accesso agli aiuti. Nel 2023, infatti, si sono contati 5.158 incidenti, di cui ben 3.250 nei Territori Palestinesi Occupati, il numero più alto mai registrato in un contesto di conflitto. In dieci anni il fenomeno si è moltiplicato per undici.

Fonte: Il Sole 24 Ore