Sciopero, l’Usb sfida la precettazione di Salvini. Ecco la sanzione che rischiano di pagare lavoratori e sindacato

Sciopero, l’Usb sfida la precettazione di Salvini. Ecco la sanzione che rischiano di pagare lavoratori e sindacato

Il sindacato di base Usb ha deciso di sfidare l’ordinanza di precettazione firmata dal ministro dei Trasporti, il vicepremier Matteo Salvini, che riduce la durata dello sciopero generale di 24 ore indetto per venerdì 13 dicembre (a partire dalle 21 di giovedì) a 4 ore, limitandone l’effettuazione all’arco orario compreso tra le 9 e le 13 nel trasporto pubblico locale, in quello ferroviario, in quello marittimo, oltreché tra i taxi (il trasporto aereo era già stato escluso) .

L’Usb conferma lo stop di 24 ore

L’Usb conferma lo stop di 24 ore. All’uscita dalla riunione convocata dal ministro Salvini, nell’ambito delle procedure di raffreddamento previste dalla legge sugli scioperi, i rappresentanti dell’Usb hanno ricordato come «la commissione di Garanzia non abbia trovato niente da eccepire sullo sciopero generale del 13 dicembre, che coinvolgerà tutte le categorie pubbliche e private oltre quella dei trasporti», ed hanno «sconsigliato il ministro a procedere con un’ordinanza: già lo scorso anno, in una situazione analoga, il nostro sindacato aveva disobbedito alla precettazione e aveva fatto ricorso al TAR, vincendolo».

L’Usb fa riferimento alla sentenza del 28 marzo 2024 del TAR del Lazio (sezione Terza) che si è pronunciato contro l’ordinanza del ministro Salvini di riduzione dello sciopero nazionale del trasporto pubblico locale indetto dallo stesso sindacato di base, insieme ad altre sigle autonome, per la giornata del 15 dicembre 2023. Il TAR, con quella sentenza, annullò l’ordinanza del Ministero e condannò lo stesso al pagamento delle spese legali.

La sanzione a carico del lavoratore e del sindacato

Ma cosa rischia chi viola un’ordinanza di precettazione? In caso di violazione della precettazione sono previste sanzioni economiche a carico di ciascun lavoratore “colpevole”, che oscillano tra 500 e mille euro, ed una sanzione amministrativa di 50mila euro per la sigla sindacale responsabile. Resta dunque da capire se il sindacato confermerà la linea dura, o sceglierà all’ultimo di non esporre i lavoratori al pagamento di una sanzione, aderendo all’ordinanza, come è accaduto in occasione dell’ultimo sciopero indetto da Cgil e Uil.

C’è da attendersi che anche in questa occasione l’Usb presenti un ricorso presso il Tar per opporsi contro l’ordinanza di precettazione che considera illegittima, ed evitare di dover pagare le sanzioni. Per il sindacato di base l’assenza di segnalazioni da parte della Commissione di Garanzia «lascia uno spazio di intervento molto limitato al ministro». In base alla citata sentenza del TAR risultano «indispensabili la chiara esplicitazione delle speciali ragioni di necessità e di urgenza, relative a fatti sopravvenuti eventualmente occorsi a ridosso dell’astensione, tali da legittimare l’intervento officioso del Ministro».

Fonte: Il Sole 24 Ore