Scott Bessent, per l’Economia Trump sceglie il ministro degli hedge fund
Con la nomina di Scott Bessent come segretario al Tesoro, Donald Trump ha completato la sua squadra di fedelissimi al governo. Come gli altri ministri già scelti – tra non poche polemiche – anche Bessent è da tempo un fidato consigliere del presidente eletto, un uomo di comprovata devozione ad America First, la dottrina della destra populista che ha trionfato alle elezioni del 5 novembre. Ha difeso con forza gli annunci di Trump sui dazi, anche contro l’evidenza e contro una schiera di premi Nobel per l’economia. E ha conquistato il tycoon sferrando un attacco letale a Kamala Harris in campagna elettorale: «Lei è un’analfabeta economica. Se mai dovesse vincere lei, il mercato azionario crollerà», aveva detto tre giorni prima del voto. Mentre la fermezza nel difender l’agenda della destra populista, anche sulle tasse, ha fatto un po’ alla volta dimenticare a Trump i trascorsi di Bessent al fianco di George Soros, odiato sostenitore dei democratici.
America First assieme a Wall Street
Bessent aggiunge dunque alla fedeltà al capo e all’entusiasmo per la causa dell’America prima di tutto, una storia professionale che gli garantisce il rispetto a Wall Street: un xfactor che Trump ha considerato sempre imprescindibile nelle audizioni per scegliere il ministro dell’Economia organizzate a Mar-a-Lago, nella sua residenza in Florida, tra i balli e i lustrini del nuovo potere americano.
Non bastava insomma segnare una ulteriore rottura rispetto al passato, non poteva bastare la nuova politica di Marco Rubio, indicato come segretario di Stato, e nemmeno la strampalate tesi del no-vax Robert Kennedy Junior per la Sanità. Per il Tesoro non aveva senso puntare su una faccia da Fox News come Pete Hegseth che andrà alla Difesa, e neppure su figure troppo aggressive come Tom Homan, lo zar delle frontiere, o come Howard Lutnick, scelto come segretario al Commercio. Per gestire l’economia degli Stati Uniti- le politiche fiscali, il debito federale, le regole per la finanza, le sanzioni internazionali (anche alla Russia), le politiche energetiche, la diplomazia economica – serviva un ministro capace di parlare alle grandi società americane e ai mercati finanziari.
«Scott è da tempo un grande sostenitore dell’agenda di America First agenda, mi aiuterà a inaugurare una nuova età dell’oro per gli Stati Uniti, mentre rafforziamo la nostra posizione di economia più importante del mondo», ha detto Trump nel post su Truth Social che ha annunciato la nomina che – al contrario di altre – non dovrebbe avere problemi a ottenere la necessaria approvazione dal Senato. Per Trump il nuovo ministro sarà determinante anche per «ridare forza alle imprese private e frenare il percorso insostenibile del debito federale».
Come segretario del Tesoro sarà anche il punto di contatto tra l’amministrazione e la Federal Reserve. Dovrà avere a che fare con Jerome Powell intenzionato a resistere alla testa della Banca centrale americana fino al termine del mandato nel 2026. «Ma tanto – ha detto Bessent tranciante – a nessuno tra poco importerà qualcosa di quello che ha da dire Jerome Powell».
Fonte: Il Sole 24 Ore