Scuola, dai fondi Ue 3,8 miliardi per rafforzare le competenze e combattere la dispersione

Nel passaggio dalla vecchia programmazione Ue 2014/20 al nuovo ciclo 2021/27 l’istruzione guadagna un miliardo. A confermarlo è stato ieri il ministro Giuseppe Valditara in un evento organizzato a viale Trastevere per presentare il Programma nazionale Scuola e Competenze che potrà contare su una maxi-dote da 3,8 miliardi di euro (come anticipato sul Sole 24 ore di lunedì 3 aprile). Contro i 3 miliardi scarsi dell’ultimo Pon.

In base al programma approvato a dicembre dalla Commissione europea, il ministero dell’Istruzione e del Merito si troverà a gestire, da un lato, i 2,82 miliardi (pari al 73% delle risorse) provenienti dal Fondo sociale europeo plus (Fse) e destinati al rafforzamento delle competenze della comunità scolastica e alla lotta alla dispersione; dall’altro, i 959 milioni che arrivano dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e che interessano invece il finanziamento delle infrastrutture (laboratori, mense e palestre, dispositivi per la didattica).

Degno di nota è poi il fatto che per stavolta, a differenza del ciclo precedente di programmazione, s’investe anche nella fascia 0-6 anni, oggi quanto mai strategica per migliorare la conciliazione vita-lavoro e spingere l’occupazione femminile. A cui si aggiungono gli altri obiettivi indicati da Valditara durante la presentazione: «Oltre un miliardo – ha sottolineato – sarà per azioni che andranno a implementare il piano di Agenda sud, in particolare per la lotta contro la dispersione ma le azioni per contrastare la dispersione saranno estese anche alle periferie del centro e del nord che soffrono di questo problema. È moralmente inaccettabile – ha chiosato – che nel Paese vi sia una spaccatura a metà». Grazie all’iniezione di liquidità in arrivo l’esponente leghista ha annunciato di voler organizzare, l’anno prossimo, un Piano estate (come era accaduto durante i Governi precedenti, ndr) che consenta agli istituti scolastici di «diventare veri centri di aggregazione civica e sociale nella loro autonomia».

Sempre ieri, ma in un altro contesto (una conferenza stampa sulla scuola indetta dalla Lega alla Camera), il ministro ha anche ribadito che in arrivo c’è una stretta sul voto in condotta e le sospensioni. Con un disegno di legge atteso in Consiglio dei ministri lunedì 18, oltre al rafforzamento della filiera tecnica professionale sul modello 4+2 raccontato ampiamente nei giorni scorsi su questo giornale, verrà data più importanza al voto in condotta: avrà più importanza nella valutazione complessiva di uno studente, verrà ripristinato alle medie e inciderà sui crediti per l’ammissione all’esame di Stato. Alle superiori il sei in condotta genererà un debito scolastico, nelle scuole superiori, in materia di Educazione civica, che dovrà essere recuperato a settembre con una verifica sui valori costituzionali e i valori di cittadinanza.

A completare la stretta anti-bullismo voluta dalla maggioranza, una settimana dopo (il 25 settembre) ci penserà l’approdo in aula a Montecitorio di un progetto di legge a prima firma Rossano Sasso – che mira a inasprire fino a un terzo le pene per chi compie atti di violenza contro i docenti o gli altri studenti.

Fonte: Il Sole 24 Ore