Sensori, algoritmi e dati: il 2025 sarà l’anno della salute digitale?
LAS VEGAS – Quello della salute digitale è da anni uno dei settori più importanti del CES. A seconda delle tecnologie trainanti del momento l’abbiamo visto cavalcare il trend della digitalizzazione delle misurazioni, della connessione a Internet, del controllo da remoto, della sensoristica avanzata, dell’IA e, quest’anno, della pervasività e controllo maniacale e continuo di parametri vitali e valori medici assortiti. Per questo, il prodotto più iconico in questo senso è la culla smart di Bosch.
I neonati, fonte primaria di gioia e felicità per i neogenitori, sono anche l’origine di una costante angoscia per la loro salute: eventi rari come la morte in culla diventano motivo di preoccupazione costante e allora ben venga un lettino attrezzato con più sensori di una Tesla a guida autonoma. Perché, se è assolutamente sensato tenere sotto controllo i dati vitali del bimbo, una volta che si progetta una culla smart non ci si limita più a un cicalino se viene rivelato qualcosa che richiede un controllo, ma si crea un grande fratello infantile, con videocamera e una dashboard da far invidia postazioni che abbiamo visto nell’infermeria di Star Trek e arrivano a monitorare addirittura la qualità del sonno del bimbo con dati sulla durata e intensità del sonno leggero, profondo e REM. Una spia della mania del controllo che inizia a caratterizzare la nostra società e che, ovviamente, non si ferma ai bimbi. Whitings, infatti, ha presentato un concept, cioè un prodotto dimostrativo che non sanno se metteranno mai in vendita, che in pratica è uno specchio in grado di misurare e visualizzare i tuoi parametri vitali. Si chiama Omnia per richiamare il fatto che è una sorta di costante check-up non invasivo e rende bene l’idea di come la nostra salute sarà costantemente sotto la lente di ingrandimento non solo dei dispositivi indossabili che da tempo fanno questo lavoro, ma anche di quelli che ci circondano e arredano casa.
Quello della pervasività e della ridotta invasività è un altro dei trend forti con prodotti molto promettenti come il Moglu, un misuratore del livello di glucosio nel sangue che non fa uso di aghi e può essere indossato al braccio come una fascia fitness non invasiva, registrando costantemente le variazioni nell’arco della giornata. Purtroppo, è previsto che sia necessario attendere la fine del 2027 perché ottenga tutte le certificazioni necessari.
Sempre in tema di misurazioni “al volo”, meritano una menzione anche gli Hormometer, bacchette in grado di misurare la quantità di ormoni nel nostro organismo tramite l’analisi in tempo reale della saliva. I risultati vengono poi inviati allo smartphone che si preoccuperà anche di dare qualche consiglio su come tenere questi valori nei giusti ambiti. Per il momento sono disponibili per misurare cortisolo e progesterone, ma sono previste evoluzioni nei prossimi mesi.
E chiudiamo tornando alla smania di controllo, ma con un dispositivo ben mirato che è destinato a un futuro importante: lo Stethome. Prodotto da un’azienda polacca, è uno stetoscopio smart che appoggiato in sequenza sui punti giusti del tronco può rilevare rantoli, fischi e altre anomalie. Utilissimo nel monitoraggio dell’asma, ha già le certificazioni mediche necessarie per poter essere usato in sicurezza e in regime di telemedicina.
Fonte: Il Sole 24 Ore