Settimana corta, nel gruppo Audi Vw divide: Lamborghini la lancia e Ducati la boccia

Settimana corta, nel gruppo Audi Vw divide: Lamborghini la lancia e Ducati la boccia

Quel che vale a Sant’Agata Bolognese, non vale a Borgo Panigale. Anche se il territorio è lo stesso, il settore e il gruppo di cui fanno parte le aziende, Audi Volkswagen, anche. Come accade nel caso di Lamborghini e Ducati. La casa automobilistica delle supercar è un unicum, così come il suo accordo di rinnovo dell’integrativo che introduce una settimana di 4 giorni per gli operai, con una riduzione che potrà arrivare a 31 giornate di lavoro all’anno, in parte coperte dall’azienda, in parte dai lavoratori con i permessi retribuiti. A parità di produttività. A qualche decina di chilometri dal sito dove escono le supercar extralusso, è in corso un’altra trattativa di rinnovo dell’integrativo aziendale, sempre all’interno del gruppo Audi Vw, ma l’aria che tira non è la stessa.

La visione di Ducati

Alla presentazione della festa per le vittorie ottenute nei Campionati Mondiali MotoGP, WorldSBK e WorldSPP con ’Campioni in Festa’, che si terrà il 15 dicembre all’Unipol Arena e sarà aperta a tutti i tifosi, l’amministratore delegato di Ducati, Claudio Domenicali, ha raccontato una visione molto diversa sull’innovazione organizzativa, concludendo: «Non credo che andremo assolutamente nella stessa direzione» della Lamborghini e «ritengo, anzi, che sia un percorso sbagliato che genera una riduzione di competitività».

Il rischio perdita competitività

Pur facendo capo allo stesso gruppo e insistendo sullo stesso territorio, Lamborghini e Ducati sono aziende molto diverse. Domenicali spiega infatti che «quando i marchi sono boutique che fanno oggetti di straordinario lusso come Lamborghini, forse se lo possono permettere ma credo che se tutto il territorio produttivo andasse in quella direzione sarebbe un problema per i lavoratori, creando una perdita di competitività e una riduzione dei posti di lavoro».

La nuova organizzazione e il costo del lavoro che sale del 20%

Accanto all’innovazione organizzativa e alla necessità di garantire un miglior bilanciamento vita privata e lavoro, c’è sicuramente un tema di costi e produttività. Secondo le stime di Domenicali, operazioni come quella messa a punto da Lamborghini porterebbero il costo del lavoro a salire fino al 20% e rischiano di favorire la desertificazione del sistema produttivo, in particolare nell’automotive, settore alle prese con una grande trasformazione dovuta alla mobilità elettrica. Così, per la trattativa per il rinnovo dell’integrativo di Ducati sono ancora in discussione i principali capitoli, dove non troverà spazio la settimana corta. Il rinnovo, dice Domenicali, «è molto impegnativo», anche perché sugli stipendi dei dipendenti il 2023 è stato un anno in cui c’è stato «un incremento importante per effetto del contratto (ccnl Federmeccanica-Assistal, ndr) a luglio e ne avranno un altro per l’integrativo e riteniamo che sia equilibrato».

Fonte: Il Sole 24 Ore