Sex and the economy: il tramonto del Viagra e del Cialis

Raevti Bole, un’urologa americana che lavora in una clinica specializzata a Cleveland sostiene che le aziende non fanno altro che commercializzare gli stessi ingredienti delle medicine più note, come il Viagra, in formati e packaging diversi. In gran parte si tratta quindi di branding: rendere masticabili delle pastiglie, dare il gusto di mango, attivare abbonamenti mensili. Una strategia che sta funzionando benissimo, secondo l’urologa: sono sempre di più i pazienti che preferiscono queste soluzioni ai medicinali tradizionali. Sono sempre di più anche le aziende che si occupano di questo tipo di farmaci, cercando di attirare il pubblico più giovane e aumentando il numero di ricette che emettono.

Anche in Italia si stanno diffondendo nuovi trattamenti: secondo Albisinni, i foglietti che si mettono sotto la lingua sono una soluzione sempre più diffusa. Hanno lo stesso principio attivo del Viagra, ma un tempo di azione “molto, molto rapido”, dice l’urologo.

Il cosidetto T-onset, cioè il tempo di azione, oggi è la priorità degli uomini quando scelgono un trattamento. “Questo perché è difficile programmare, è complicato dire ‘prendo la pasticca, poi devo aspettare un’ora’… Crea stress e ansia, quindi di conseguenza poi non funziona niente – dice Albisinni -. Oggi sono molto in voga, se così si può dire, delle formulazioni del Sildenafil, che però sono orodispersibili, cioè sono o dei film o degli spruzzetti e hanno dei tempi di picco plasmatico estremamente rapido. Molti uomini vogliono questo perché dicono ‘quando so che sto andando verso un rapporto voglio poter assumere il farmaco e che questo farmaco sia il più rapidamente possibile efficiente, senza interromperla magia, l’atmosfera per aspettare che il farmaco sia in circolo’. Quindi in realtà oggi stiamo assistendo a una salita di farmaci con il principio attivo del Viagra, ma che non sono Viagra”.

Lo spray orale costa circa 50 euro e contiene un centinaio di spruzzi con un tempo di azione molto rapido ideato per forme lievissime del disturbo. “Il marketing dietro questo farmaco è quello dello spray per il giovane che ha bisogno di quella spinta in più, perché è una dose molto piccola ma che permette a una persona che è già potente, che non ha un vero e proprio disturbo, di avere quella confidenza in più per mantenere un’elezione valida per un buon rapporto”, spiega Albisinni.

Un’azienda farmaceutica britannica, Futura Medica, l’anno scorso ha lanciato in Europa anche un gel, che si chiama Eroxon, da applicare direttamente sul pene. La somministrazione topica è una grande novità ed offre un’alternativa ai trattamenti orali tradizionali come Viagra e Cialis. Eroxon vanta di agire rapidamente, migliorando il flusso sanguigno localmente, ed offrendo una soluzione discreta sempre più diffusa nel mondo.

L’anno scorso il gel, che costa dai 20 ai 40 dollari, ha generato un fatturato di 3,8 milioni di dollari, un dato che è destinato ad un aumentare notevolmente poiché di recente è stato approvato anche negli Stati Uniti.

Questo perché il Nord America è proprio il mercato principale per quanto riguarda questo tipo di farmaci: nel 2022, il 51,3% del fatturato si è verificato lì. Da un lato, perché oltre 30 milioni di persone soffre di impotenza, dall’altro per la rapida approvazione di nuovi trattamenti.

L’Europa è al secondo posto, con circa il 25% delle vendite, in particolare in Germania, Francia e Regno Unito grazie a una grande consapevolezza della disfunzione erettile, di sistemi sanitari ben consolidati e di politiche di rimborso favorevoli. Poi c’è l’Asia Pacifica, con il 15%, l’America Latina con il 5%, e il Medio Oriente con poco meno del 4%.

Fonte: Il Sole 24 Ore