Sgominati i clan degli ultras di Milan e Inter: ecco come la piovra criminale fa affari e strangola le società di calcio

Una piovra economica che ha stretto i suoi tentacoli intorno ai club di Milan e Inter. Quella decapitata questa mattina a Milano è vera e propria azienda dell’illegalità che, con metodi mafiosi, si è insinuata nel tempo dentro gli ingranaggi economici delle società calcistiche, arraffando tutto ciò che si poteva. Un cancro per le squadre milanesi, come per tantissime altre realtà italiane, che ha visto troppo spesso queste ultime essere lasciate sole dalle istituzioni, in balia di delinquenti, quando non di vere e proprie organizzazioni criminali collegate a strutture mafiose.

La pervasività di queste organizzazioni, che poco o nulla hanno a che vedere ormai con lo storico fenomeno ultrà, era già emersa in questi anni in varie inchieste giudiziarie, come quella che ha riguardato la Juventus. E spesso non costituisce solo un problema presente, ma si staglia anche con una zavorra sul futuro dei team, impedendo ad esempio quel pieno controllo sui servizi di parcheggio, ristorazione e hospitality che i club potrebbero avere attraverso la gestione di uno stadio moderno e di proprietà.

Dalle indagini che hanno portato agli arresti dei capi ultras di Milan e Inter, emerge «il patto di non belligeranza fra le due tifoserie organizzate, a prima vista connesso ad una tranquilla gestione della vita di stadio ma, a ben vedere, caratterizzato da legami fra gli apicali esponenti delle curve al fine di conseguire profitto, in un contesto in cui la passione sportiva appare mero pretesto per governare sinergicamente ogni possibile introito che la passione sportiva vera, quella dei tifosi di calcio, genera».

In particolare, per quanto riguarda la Curva dell’Inter appare “un quadro fosco” nel quale «interessi di natura economica, speculazioni e condotte delittuose ascrivibili all’ordinaria dinamica degli stadi si coniugano con un fattore di recente emersione (ma già segnalato dalla relazione della Commissione Parlamentare Antimafia dell’anno 2017): le attenzioni della ’ndrangheta sul mondo del tifo organizzato».

Le indagini hanno consentito, secondo l’accusa, «di accertare l’esistenza di infiltrazioni criminali tra gli ultrà e hanno coinvolto i principali esponenti dei cosiddetti ’direttivi’ delle tifoserie organizzate delle due principali squadre calcistiche milanesi».

Fonte: Il Sole 24 Ore