Shiseido aumenta al 3% del fatturato gli investimenti in R&S

È passato appena un anno dal primo Beauty Summit di Shiseido, che il gruppo giapponese aveva deciso di tenere anche come parte dei festeggiamenti per il 150° anniversario dalla fondazione, a Tokyo, dell’azienda, oggi leader in Asia e quinta al mondo nel settore della cosmesi, con un fatturato 2022 di 7,5 miliardi di euro. Venezia val bene un compleanno, potremmo dire, perché il primo Beauty Summit si svolse proprio in laguna, alla vigilia del festival del cinema.

Per la seconda edizione Shiseido ha optato di nuovo per l’Europa, scegliendo però Barcellona. Di nuovo, nulla di casuale: l’evento si è svolto negli stessi giorni dell’annuale congresso dell’Ifscc (International federation of societies of cosmetic chemists), al quale quest’anno hanno partecipato otto ricercatori di Shiseido per presentare le innovazioni alle quali hanno lavorato e i progetti a medio e lungo termine. «Il nostro gruppo ha ricevuto negli anni 29 riconoscimenti dall’Ifscc, un record per il settore, di cui siamo onorati e che conferma il ruolo pioneristico che Shiseido ha avuto nella ricerca scientifica applicata alla cosmesi – ha sottolineato a Barcellona Franck Marilly, presidente e ceo di Shiseido Emea –. Continueremo a percorrere questa strada, ma arricchendola di nuovi obiettivi, sempre più ambiziosi. Abbiamo chiamato questa strategia “Shift 2025 and beyond” e alla base continuerà a esserci l’innovazione: Shiseido porterà al 3% del fatturato l’investimento in ricerca e sviluppo. Le parole sono importanti: in azienda non ho mai sentito parlare di “spese” in R&S, ma solo ed esclusivamente di investimenti in R&S».

Dopo il rallentamento legato alla pandemia, Shiseido ha recuperato e anzi superato i livelli pre Covid. «La crescita rispetto al 2019 è stata dell’8%, quattro volte superiore alla media del mercato – ha aggiunto Marilly citando i dati Npd Beauty Trends 2022 –. Siamo anche leader nell’e-commerce, con una crescita del canale digitale del 20% nello scorso anno, mentre la media è stata del 14 per cento».

Tutti i ricercatori intervenuti al Beauty Summit hanno usato l’aggettivo olistico, che non deve ingannare. L’idea di Shiseido, che ha cinque centri di ricerca nel mondo ed è un melting pot di competenze scientifiche ma anche di culture, è che l’industria cosmetica diventi una sorta di catalizzatore di tutte le innovazioni in corso nei diversi campi della ricerca, anche medica, in primis sul microbioma, ma senza mai dimenticare il motore primo, le esigenze dei consumatori. «I cambiamenti sociali e culturali sono sempre più accelerati e Shiseido vuole essere fedele ai clienti storici ma allo stesso tempo rivolgersi ai giovani – racconta Nathalie Broussard, direttore della comunicazione scientifica di Shiseido Emea –. Dobbiamo e desideriamo comunicare sempre meglio il nostro impegno per la ricerca, la sostenibilità dei processi, l’attenzione all’ambiente e alle persone. Sentirsi a proprio agio con sé stessi, curare la pelle e contemporaneamente la salute fisica e mentale: è importante per tutti e in Shiseido pensiamo di poter avere un ruolo attivo, per contribuire a migliorare la vita di tutti». Nel futuro dell’azienda ci sono nuovi marchi di cosmetica e – anticipa Broussard – nuove categorie di prodotti, come gli integratori.

La rivoluzione gentile, scientifica e spirituale allo stesso tempo, potremmo dire (parliamo pur sempre di un’azienda dall’anima profondamente giapponese) passa anche per l’Italia, come ha spiegato Vittorio Garavelli, dal 1° settembre country manager di Shiseido per il nostro Paese. «Non ci sarà bisogno di fare grandi cambiamenti nella distribuzione, ad esempio. Ma abbiamo ampi spazi di crescita per far conoscere e apprezzare gli altri marchi del gruppo, che sono un ottimo modo per far capire l’impegno di Shiseido non solo nello skincare, che resta il core business, ma anche nei profumi e in altri prodotti di bellezza». Garavelli è entrato in Shiseido nel 2014 e ha una lunga esperienza nei colossi francesi della cosmetica, ma sembra aver trovato la sua dimensione ideale in quel crogiuolo di culture e approcci che è Shiseido, punto d’incontro ideale tra Oriente e Occidente. «Dopo gli anni passati a Parigi come Emea skincare business acceleration director sono felice di tornare in Italia – conclude Garavelli –. Il mercato ha le sue specificità, non solo per la distribuzione, ancora molto frammentata. Un po’ come nella moda però, l’Italia è sempre un laboratorio e una fonte di idee e ispirazioni per chi lavora a creare bellezza».

Fonte: Il Sole 24 Ore