Si ferma la locomotiva lombarda

Si ferma la locomotiva lombarda

Dopo tre anni di crescita l’industria lombarda si ferma, cedendo in termini di produzione lo 0,8% nel 2024. Un calo inferiore alla media nazionale (-3,7%), quello registrato nell’analisi congiunturale di Unioncamere Lombardia, e che tuttavia evidenzia la fase di difficoltà della manifattura del territorio. Il quarto trimestre è in effetti fermo rispetto al dato precedente, in crescita di appena di due decimali rispetto allo stesso periodo del 2023, ma i segnali di stabilizzazione restano ancora deboli e contradditori. Se infatti gli ordini evidenziano a fine anno una ripresa, soprattutto all’estero, in termini di occupazione si registra il secondo calo trimestrale consecutivo. Rallentamento del mercato del lavoro evidente anche osservando le richieste di Cig, che arrivano dal 13,4% delle impreese, tre punti in più rispetto al trimestre precedente.

In termini settoriali, a chiudere il 2024 con crescite visibili sono solo Chimica e Alimentari, mentre all’opposto sono tessile, pelli e calzature e siderurgia a frenare maggiormente la media.

Se in media il tasso di utilizzo degli impianti è in lieve progresso, al 73,9%, per alcuni comparti i dati sono più preoccupanti e al di sotto del livello di guardia: 66,5% per il tessile, 68,2% per la siderurgia.

Anche guardando alle aspettative il quadro resta in bilico, con qualche miglioramento nei dati di fiducia ma saldi ancora negativi se si analizzano le prospettive per produzione, ricavi e domanda interna. «Ci sono però attese positive sull’occupazione – commenta il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio – e in generale, in un quadro complesso, si colgono segnali di stabilizzazione e tenuta. I nuovi fattori di incertezza non aiutano certo la ripresa ma occorre lavorare per una serie di misure che scongiurino una guerra dei dazi e rafforzino il ruolo dell’Europa».

In generale, allargando lo sguardo ai dati annuali, è evidente come l’euforia post-Covid abbia lasciato spazio ad una fase più complessa: dopo il rimbalzo produttivo del 2021 (+15,6%), anche l’anno successivo la manifattura lombarda è cresciuta in modo consistente (+6,3%). Crescita già azzerata nel 2023 (solo +0,2%), con una rotta che si inverte ora al termine di un anno che ha visto tre trimestri su quattro in decrescita su base congiunturale. La “locomotiva” lombarda in realtà è ancora tale, seppure all’interno di un confronto negativo: se nella media nazionale la produzione cede il 3,7%, in Lombardia il calo (-0,8%) è di molto inferiore.

Fonte: Il Sole 24 Ore