Siae, per i lavoratori parte la sperimentazione della settimana corta

Siae, per i lavoratori parte la sperimentazione della settimana corta

Anche Siae sperimenta la settimana corta: per cinque mesi l’anno il personale non dirigente della direzione generale potrà lavorare quattro giorni a settimana. Lo prevede l’Accordo Smart Week sottoscritto l’8 gennaio scorso dal management della Società autori ed editori con le rappresentanze di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilpa, Fnc Ugl, Cisal Sad e Confsal. Un’intesa che dà compimento agli orientamenti del contratto nazionale di categoria che fu firmato nel dicembre 2023.

La sua applicazione per ora è sperimentale: abbraccia su base volontaria una platea potenziale di 610 lavoratori sui complessivi 1.007 di Siae (sono fuori, per il momento, i mandatari che operano sul territorio) e ha un orizzonte temporale che va dall’1 marzo al 31 di dicembre di quest’anno. Si parte dalla divisione dell’anno tra un periodo lungo (i mesi di marzo, aprile, maggio, ottobre e novembre) e un periodo corto (giugno, luglio, agosto, settembre e dicembre), coincidente con i mesi in cui le scuole sono chiuse. Nel periodo lungo l’orario totale sarà di 40 ore settimanali articolato su cinque giorni lavorativi di otto ore ciascuno contro le attuali 7 ore e 12 minuti vigenti in Siae. Nel periodo corto l’orario sarà di 32 ore settimanali articolato su quattro giorni, sempre di otto ore: il venerdì diventa giorno off.

«La modalità di fruizione dello smart working», recita il testo, «è articolata in due giorni a settimana, sia per il periodo cosiddetto lungo che per il periodo corto». I buoni pasto, come da legge, saranno corrisposti soltanto per i giorni lavorati, tuttavia «per il giorno off sarà comunque garantito il corrispettivo valore sotto forma di welfare e secondo modalità da definire». In pratica, si muovono insieme le leve della flessibilità e del welfare per far crescere la motivazione dei dipendenti.

La settimana corta si porta dietro anche un «riproporzionamento del montante annuale delle ferie». In pratica «per i dipendenti con anzianità di servizio superiore ai tre anni, le ferie saranno riproporzionate da 28 giorni annui a 26 giorni annui», mentre «per i dipendenti con anzianità di servizio fino a tre anni, le ferie saranno riproporzionate da 26 giorni annui a 24 giorni annui». Per il direttore generale della Società autori ed editori Matteo Fedeli, «l’introduzione della smart week rappresenta per Siae un’importante implementazione del contratto collettivo nazionale siglato lo scorso anno. Si tratta di un tassello di una strategia più ampia finalizzata a migliorare il benessere aziendale senza intaccare, ma anzi migliorando, la produttività del nostro business. Questa maggiore flessibilità oraria, che affianca e non sostituisce il già avviato smart working previsto per due giorni a settimana, è indirizzata principalmente a favorire la genitorialità, specialmente nei mesi in cui, per le chiusure scolastiche, si richiede una maggiore presenza casalinga delle mamme e dei papà».

Per Salvatore Nastasi, presidente di Siae, si tratta di «una modifica aziendale che ci pone all’avanguardia in Italia. L’abbiamo pensata e realizzata dopo un attento lavoro di benchmarking sulle principali aziende private che già hanno introdotto forme di flessibilità oraria. In tal senso devo ringraziare il lavoro svolto in questi mesi dal nostro direttore del personale insieme alle organizzazioni sindacali che hanno condiviso e apprezzato la nostra innovativa idea di welfare. La Siae quest’anno compie 143 anni ma è sempre più proiettata al futuro, anche attraverso il miglioramento delle condizioni lavorative delle nostre nuove generazioni». Anche nella gestione dei lavoratori, per innovare, serve creatività. E in casa Siae per ovvi motivi non è mai mancata.

Fonte: Il Sole 24 Ore