Sicilia, le Strade delle ceramiche costruiscono una governance unica

Sicilia, le Strade delle ceramiche costruiscono una governance unica

Sei comuni dalla grande tradizione artigianale e una sessantina di aziende fra ceramisti, ristoratori, albergatori. Sono i numeri, a oggi, delle Strade della ceramica artistica siciliana, un progetto nato su iniziativa di Migi Press, agenzia di stampa e comunicazione siciliana, che è riuscita a coinvolgere i comuni simbolo della lavorazione delle ceramiche artistiche siciliane: c’è Santo Stefano di Camastra in provincia di Messina, Caltagirone in provincia di Catania e poi Burgio in provincia di Agrigento, Collesano e Monreale in provincia di Palermo.

Un progetto che integra l’eccellenza artigianale dei manufatti con il turismo: alla base l’idea di costruire percorsi esperienziali per i visitatori e un sistema di visite, le Strade delle ceramica appunto, connettendo magari i vari punti che, come è noto, si distinguono gli uni dagli altri (per sistema di lavorazione, colori, design, tecniche varie). Ora i sei comuni stanno facendo un ulteriore passo avanti con la costruzione di un ente unitario di gestione e quindi di una governance unica per pianificare e attuare nuove strategie di crescita. Anche di questo si è parlato alla Bit dove le Strade delle ceramiche sono state presenti all’interno del grande padiglione della Sicilia. «Già l’anno scorso abbiamo notato un grande interesse da parte degli operatori del mercato – affermano i sindaci – la scelta, condivisa con l’assessore Elvira Amata, che ringraziamo, di realizzare all’interno del padiglione “Sicilia” delle esposizioni di ceramiche artistiche, attira in maniera straordinaria l’interesse degli operatori del mercato turistico che si soffermano a guardarle, a fotografarle e a chiedere informazioni sul nostro progetto».

Ed è stata l’occasione per riproporre il passaporto delle strade della ceramiche: uno strumento che consente ai turisti di essere guidati in un tour alla scoperta di una Sicilia inedita e bellissima proponendo esperienze uniche, come ad esempio quella di poter costruire con le proprie mani un pezzo di ceramica artistica, assistiti e guidati dai ceramisti convenzionati, ma anche di ottenere sconti e promozioni presso altri negozi e strutture ricettive e, soprattutto, la garanzia di ricevere in regalo una ceramica artistica, realizzata proprio dai ceramisti convenzionati, una volta che il turista ha completato il tour delle sei città. Sono mesi in cui, dopo qualche mese di rodaggio, il passaporto andrà a regime e tra qualche mese i promotori dell’iniziativa faranno il punto per capire se e come ha funzionato questa strategia: intanto misurare la forza di aggregazione che può avere questo strumento.

Gli amministratori dei sei comuni coinvolti ci credono parecchio: «Insieme è più facile raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati – afferma a nome delle sei città della ceramica siciliana l’assessore di Santo Stefano di Camastra Alessandro Amoroso – abbiamo capito che facendo rete e possibile valorizzare il lavoro dei nostri ceramisti anche dal punto di vista delle sue potenzialità culturali e turistiche. Attraverso lo strumento del passaporto, i visitatori potranno essere protagonisti di un tour inedito alla scoperta di una Sicilia bellissima e per certi aspetti ancora poco conosciuta. Non c’è dubbio quindi che noi andremo avanti e rinnovo ai nostri artigiani ed ai nostri imprenditori, in particolare quelli del settore turistico e ricettivo, di aderire al passaporto».

Fonte: Il Sole 24 Ore