Sicurezza, Piantedosi a Milano: -6,7% i reati in città da gennaio a marzo

Sicurezza, Piantedosi a Milano: -6,7% i reati in città da gennaio a marzo

Da gennaio a marzo il numero dei reati commessi a Milano risulta in calo del 6,7 per cento. Il dato è filtrato dalla riunione che si è svolta stamane nel capoluogo lombardo tra il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il capo della Polizia, Vittorio Pisani, il prefetto Claudio Sgaraglia, il questore Giuseppe Petronzi e i vertici territoriali delle forze dell’ordine. Un chiaro segnale per rassicurare chi, davanti agli ultimi episodi di cronaca (un poliziotto gravissimo dopo essere stato aggredito alla stazione di Lambrate da un 37enne di origine marocchina, irregolare in Italia; altri agenti colpiti in Stazione Centrale da un 36enne egiziano, anche lui irregolare, che è stato poi ferito alla spalla, risse e pestaggi), considera ormai Milano in piena emergenza sicurezza.

Piantedosi: «Aggressioni agli agenti segnale del loro grande impegno»

«Milano ha sicuramente delle particolarità sul versante della sicurezza perché all’esistenza di fenomeni di una certa aggressività si contrappone anche un benessere storico, un grande senso civico della cittadinanza. I problemi sono sicuramente acuiti. Quindi sì, c’è un problema di sicurezza nel senso che va gestita», ha riconosciuto Piantedosi subito dopo il vertice in prefettura, a margine del convegno organizzato dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) su “Le vittime dell’odio” a cui ha partecipato anche la senatrice a vita Liliana Segre. «In questi ultimi episodi si è vista la polizia frapporsi tra il problema e il cittadino e in un caso l’operatore di polizia è anche stato vittima. Questo è un segnale del grande impegno che stanno mettendo in campo gli operatori della sicurezza rispetto ai problemi che ci sono». Sulla base dei dati forniti dal Viminale, Milano si è confermata prima maglia nera nell’Indice della criminalità 2023 del Sole 24 Ore, con 6.991 reati denunciati ogni 100mila abitanti nel 2022 e denunce in crescita del 3,5% anche nel primo semestre 2023 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Presto nuovo Cpr e «sistemi di supporto logistico alle espulsioni»

Non ci sta, il ministro, a subire in silenzio le critiche mosse dal sindaco Beppe Sala, secondo cui sul tema sicurezza urbana e immigrazione «dal Governo sono arrivati solo slogan», in particolare sulla «farsa» dei decreti di espulsione. Già nell’intervista di domenica al Sole 24 Ore aveva parlato di «affermazioni semplicistiche, forse da inquadrare nel periodo preelettorale» e respinto le «allusioni su una inadeguata presenza delle forze di polizia nei contesti più critici, come quelli delle stazioni», sostenendo che il programma per potenziare il sistema delle espulsioni «sta già dando dei primi, pur ancora limitati, risultati. Ma contiamo di marcare una maggiore differenza entro l’anno». In cantiere – oltre al decollo entro l’estate del piano per costruire i nuovi centri di permanenza per il rimpatrio, finora non decollato – c’è l’ipotesi di realizzare anche a Milano «una seconda struttura di trattenimento di quel tipo e altri sistemi di supporto logistico al meccanismo di espulsione». Piantedosi ha infatti ribadito come i Cpr siano fondamentali, perché «il 70% delle persone che si riescono ad espellere passano attraverso i centri».

La visita al vice ispettore aggredito «per dirgli grazie»

Il ministro non ha mancato di fare visita al vice ispettore Christian Di Martino, ricoverato all’ospedale Niguarda dopo l’accoltellamento a Lambrate. «Sentivamo il dovere di venire a portare la nostra vicinanza alla famiglia, ma abbiamo avuto anche l’opportunità di vedere il ragazzo», ha detto Piantedosi. «Incrociamo le dita e ci compiacciamo dei progressi che sta facendo. Gli abbiamo espresso gratitudine per quello che ha fatto e come lo ha fatto. Eravamo qui soltanto per dirgli grazie e per testimoniargli la nostra vicinanza».

Fonte: Il Sole 24 Ore